Nel cuore di Viterbo, da un ingresso che non ti aspetti, in un palazzo squadrato che non lascia scampo alla fantasia, in una città che non offre una multisala e ha un teatro da anni in ristrutturazione, trovi una perla di cultura. La Biblioteca Consorziale in viale Trento.
Attiva, laboriosa ma soprattutto viva: ristrutturata nel dicembre 2011, nata per accogliere con i suoi volumi, ma soprattutto diventata quella che si può definire un polo museale, è un mondo tutto da scoprire. I numeri le danno ragione: crescono i prestiti, aumentano gli scambi interbibliotecari, da Milano a Palermo si rivolgono alla Tuscia per avere un testo che da altre parti non si trova, e per i ricercatori è un importante archivio storico.
“Bisogna avere una visione – commenta Paolo Pelliccia, commissario straordinario che ha portato alla rinascita la mirabile struttura – Io credo in questo progetto e ambisco ad andare oltre”.
Come in ogni valida amministrazione bisogna pensare al domani e il futuro della biblioteca Consorziale, Pelliccia lo legge in uno snodo della cultura che dà e prende linfa dalla città, sfruttando i locali attualmente destinati alla caserma dei vigili del fuoco e collegandoli con un simbolico nastro rosso che funge da ponte unendo la Biblioteca al complesso universitario di Santa Maria In Gradi.
“L’idea è quella di farla diventare una cittadella della cultura, bisogna essere uniti: Comune Provincia, Regione e Università. Ci sono già stati degli incontri bilaterali, ma come sempre tutto va molto lentamente: troppa burocrazia. La sensazione è che ci sia sempre qualcuno che rema contro, Ma se ci sono idee migliori che si facciano avanti. Altrimenti questo progetto va appoggiato”.
Il pericolo è che la caserma possa diventare appetitosa per altri progetti. Ma il commissario straordinaria sottolinea: “finché ci sarò io non potrà esistere un’altra destinazione e denuncerò eventuali progetti di speculazione”.
La progettualità invece, vorrebbe una biblioteca corredata di sala cinema sala registrazione, sala teatro, un parcheggio sotterraneo, bookshop e un punto enogastronomico. I finanziamenti, come sempre, possono essere un problema, ma la filosofia ormai è cambiata. Lo stesso ministro della Cultura Dario Franceschini ha più volte sottolineato l’importanza di cofinanziamenti con i privati, e anche in questo caso, imprenditoria, banche e Regione (e già ci sono stati i primi contatti) potrebbero trovare una nuova spinta alla crescita di questo territorio, che sempre di più deve puntare su cultura e turismo.
E se qualcuno ha in mente un vecchio concetto di biblioteca dove i volumi ti sovrastano quasi a togliere il fiato, si dovrà ricredere in viale Trento, dove l’arancio, simbolo di vitalità e rinascita, fa da sfondo. E non c’è solo il passato: la biblioteca riesce ad avere a disposizione oltre 6mila volumi all’anno tra le ultime pubblicazioni. Una vera manna per gli amanti della lettura. Basta tesserarsi: dieci euro per tutto l’anno e puoi andare, scegliere, e tornare a casa con il tuo autore preferito.
Ma la biblioteca è per i più piccoli: letture, animazioni e laboratori. Così come per i ragazzi: molte le collaborazioni con le scuole. E’ psicologia: con seminari appositamente dedicati. E poi non potevano mancare gli autori: nomi illustri sono passati da qui, per presentare le loro ultime fatiche e incamminarsi fuori le mure, in un altro piccolo gioiello dei giorni nostri.
[pp_gallery gallery_id=”11874″ width=”150″ height=”150″]