Giovani giallisti cercasi: Il Premio Romiti punta agli under 20

romiti

In principio fu Mariano Romiti, oggi è un premio letterario (anzi, due) che porta il nome e il ricordo di un uomo della polizia – nativo di Vejano – ucciso 37 anni or sono dalle Br.

Neppure un lustro di storia e una crescita più che lusinghiera, segnata non per niente dai nomi di vincitori illustri (De Giovanni, Riccardi, Pasini, Tura) che hanno legato la loro identità ad altrettanti racconti vincenti. E gialli. Esclusivamente gialli. Perché di ”giallo” qui si sta parlando, che si è appena cromaticamente sdoppiato per arrivare anche ai giovani.

In parole più semplici, dal premio Romiti senior è nato il Romiti junior che verrà assegnato per la prima volta ad un under 20, o giù di lì, che presenterà entro il corrente mese un racconto (massimo 30.000 battute) ad una giuria composta di giudici, avvocati, pubblici ministeri, agenti. Cioè il contesto naturale in cui può nascere, consumarsi e concludersi un thriller che però abbia per protagonista un poliziotto, unico requisito richiesto.

Ovvio, gli organizzatori del premio stanno pescando nelle scuole i futuri Raymond Chandler, Agatha Christie o Andrea Camilleri, attraverso una serie di incontri fissati per sensibilizzare gli studenti. Ma non soltanto sul versante letterario. «Abbiamo voluto coniugare giallo e legalità», spiega Alessandro Maurizi, presidente dell’associazione, composta in prevalenza da agenti di Ps, che hanno impegnato il loro tempo libero per dare respiro e gambe al Romiti. Dice Maurizi: «Vogliamo far conoscere e incontrare i giovani con la polizia. Posso ricorrere a un pensiero magari enfatico, ma che può dare l’idea?». Faccia pure. «Be’ vorremmo far nascere tanti germogli e testimoniarne la crescita attraverso la scrittura creativa». Operazione, ovviamente, supportata anche da sponsor rappresentativi: il questore di Viterbo Lorenzo Suraci, il presidente della Fondazione Carivit Mario Brutti, l’assessore comunale Alessandra Troncarelli.

I quattro riconoscimenti della sezione senior (direttore Claudio Patara) e assegnati negli anni precedenti sono in archivio, nel senso che hanno già fatto storia e cultura. Adesso gli sforzi maggiori sono rivolti alla sezione junior (direttore Pietro Corinti). Decine di studenti hanno il loro ”giallo” in testa, altri lo hanno già trasferito al computer (la macchina da scrivere è uno strumento obsoleto), una giuria attenta e competente aspetta di visionare e giudicare i testi. Infine la società editrice Serena di Raffaele D’Orazi si sta attrezzando per pubblicare i primi 15 racconti che saranno in testa alla classifica finale.
«E non è finita qui….», si lascia sfuggire il presidente Maurizi. Vuol dire che già state pensando a nuove iniziative? «…Sì, a una kermesse di cinque giorni in luglio, subito dopo Caffeina con la quale abbiamo sempre e proficuamente collaborato. Abbiamo già il nome ”Ombre festival”, ma di più al momento non possiamo rivelare». Giusto, altrimenti che giallo sarebbe?

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