Atletica e fitness, suggerimenti per rimettersi in forma

Isabella Cristaudo*

La primavera è alle porte e in molti fanno buoni propositi per la nuova stagione. Per chiunque abbia intenzione di iniziare un lavoro fisico su di sé è fondamentale dapprima comprendere quale sia il reale obiettivo. Va innanzitutto fatta una chiara distinzione tra preparazione “atletica” e fitness. L’atleta, indipendentemente dal livello, va in palestra per preparare e condizionare il proprio corpo in modo specifico al fine di migliorare la propria prestazione in una data disciplina. Gli utenti di centri fitness hanno tendenzialmente come obiettivo il miglioramento della condizione estetica. Va inoltre specificato come un tempo, la preparazione fosse detta “atletica” poiché non esistendo ricerca e letteratura a riguardo, si prendeva spunto proprio dall’atletica leggera. Negli ultimi decenni il settore ha molto ampliato i propri orizzonti con ricerche e sperimentazioni nell’ambito delle scienze motorie, che hanno portato alla nascita della così detta preparazione “fisica” e dunque a una preparazione mirata a ciò che si dovrà fisicamente compiere sul campo.

Per un atleta la scelta degli esercizi ricade su movimenti che simulano il gesto tecnico. Contrarre i muscoli di per sé potrebbe non avere troppo senso. I macchinari o attrezzi isotonici nascono per rendere determinati movimenti accessibili a tutti, dalla signora fuori forma, all’anziano, all’adolescente inesperto, consentono gesti per lo più mono-articolari e guidati, per questo utili anche al body builder che intenda fare definizione. E’ invece evidente come per un atleta, amatoriale, agonista o professionista che sia, i gesti atletici da sviluppare coinvolgono sempre più articolazioni. Gli esercizi d’isolamento sono dunque importanti per i cultori del fisico ma non per gli atleti che devono nelle loro performance attivare intere catene cinetiche in sinergia fra loro.

Sul campo l’atleta è sottoposto a sollecitazioni e forze che agiscono in tutte le direzioni. I macchinari prevedono spesso esercizi da seduti o da sdraiati, ossia situazioni molto controllate e sicure, ma non reali per un atleta di discipline sportive. La preparazione deve perciò necessariamente coinvolgere i muscoli posturali, che si attivano se si lavora per lo più in stazione eretta.

I lavori a corpo libero con o senza elemento tecnico come ad esempio pallone, racchetta ecc. sono sempre fondamentali, dopodiché le macchine realmente utili all’atleta sono quelle per l’allenamento dei muscoli dorsali tramite trazioni in sospensione, i “pesi liberi”, ossia bilancieri e manubri, nonché macchine quali cavi, lat machine e pulley che consentono movimenti ampi e su più piani. A questo tipo di attrezzature si aggiungono negli ultimi anni elastici, piani instabili, fitball e dunque tutti quei “tools” che permettono lavori funzionali e che vanno a stimolare equilibrio e controllo.

Qualunque sia l’obiettivo personale l’offerta è attualmente molto ampia e la possibilità di preparare il proprio fisico in modo specifico è sempre più accessibile a tutti. Per chi mastica l’inglese e ama il tennis, è disponibile una guida dettagliata cliccando QUI.

 

*Isabella Cristaudo: diplomata I.S.E.F. con 110 e Lode presso l’Istituto Superiore di Educazione Fisica (Roma) e laureata in Scienze Motorie con 110 e Lode, presso lo I.U.S.M. Istituto Universitario di Scienze Motorie Foro Italico (Roma). Preparatore fisico per atleti professionisti, nel 2008 convocazione con il Settore Squadre Nazionali Maschili F.I.P. Esperienza ultradecennale nel recupero funzionale post-traumatico e post-operatorio. Insegnante di ruolo di Scienze Motorie nella Scuola Secondaria di Secondo Grado. Inventrice del “Big Band” (dispositivo a elastici con sistema di monitoraggio elettronico delle forze agenti) e del suo modello di allenamento. Nel 2011 esce la sua prima pubblicazione scientifica dal titolo “Assessment of the efficacy of a specific tubing training in female futsal players” al XX th International Congress of Sports Rehabilitation and Traumatology (12 – 13 Marzo, 2011 Bologna, IT), coadiuvata dal dr.ssa Benvenuti C. e dalla dr.ssa Bianchedi D. dell’Istituto Isokinetic di Roma.

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