Una Mano Amica, al servizio di chi ha più bisogno

Nicole Chiassarini

”Una mano amica” tesa verso l’ascolto  in pieno centro a Viterbo in via del  Collegio, al civico 2 , è il Centro di accoglienza inaugurato Sabato 9 marzo scorso, con una grande partecipazione della cittadinanza.  Si tratta di una struttura il cui obiettivo principale è quello di aprire le porte a chiunque abbia bisogno di essere ascoltato e di ricevere aiuto. Abbiamo incontrato la referente, nonché psicologa psicoterapeuta del centro, Giuseppina Palozzi e ci siamo fatti raccontare la  missione  e l’aspirazione di Una Mano Amica.

Quali sono gli obiettivi che vi siete preposti?

Il Centro di ascolto nasce da un’idea del responsabile terapeutico del CeIS dott. Rebonato e da don Alberto Canuzzi, che hanno improntato questo progetto, finanziato dalla Regione Lazio, pensato come uno spazio innovativo sul territorio, in grado di dare attenzione e accoglienza non solo a chi presenta disagi, ad adolescenti, giovani adulti e famiglie, ma anche  dare attenzione alla promozione sociale. L’obiettivo– afferma Giuseppina Palozzi –  è anche quello di promuovere interventi sul territorio affinché si possa ottenere l’effetto contrario, vale a dire ridurre le occasioni di disagio. L’intento è comunicare con i servizi e far sì che questa rete riesca, oltre ad accogliere il disagio a sollecitare nuove risorse sul territorio viterbese.

Qual è stata la risposta a caldo venuta dal territorio?

E’ stata  una risposta positiva: infatti istituzioni – come alcune scuole – e famiglie hanno mostrato interesse verso quelli che sono gli intenti di Una Mano Amica, ossia di creare una rete di  comunicazione per arrivare a conoscere le storie e affrontare i problemi. Il disagio che molti vivono è, infatti, una forma di comunicazione difficile da esprimere. La società contemporanea ci mostra una mancanza di attenzione, troppo spesso siamo distratti, preferiamo stare sui social o allontanarci piuttosto che aiutare qualcuno che vive delle difficoltà. La parola d’ordine è “ASCOLTARE”, è fondamentale creare una relazione in quanto permette di costruire una storia, di affrontare un problema. Viviamo in una società che tende a creare patologie e ci dimentichiamo che, magari, c’è un contesto dietro che riporta a quel disagio.

Come gestirete le richieste?

C’è bisogno di uno spazio organizzato che possa accogliere la richiesta di aiuto sapendola gestire.Il Centro è formato da una equipe di persone specializzate. Oltre la sottoscritta nel ruolo di, psicologa psicoterapeuta, sarà presente anche il direttore terapeutico dott. Rebonato, un educatore pedagogista e dei sacerdoti formati per le diverse necessità della struttura. L’equipe è varia, sia rispetto alle possibili competenze, sia rispetto alla gestione delle domande che arriveranno. In più ci saranno colloqui, interventi e verranno promosse iniziative che coinvolgeranno persone dall’esterno.

E’ un progetto importante quello di Una Mano Amica, ed il presidio è costante Già da lunedi  11 è funzionante lo  sportello, in via del Collegio 2,  a ridosso di Palazzo Gentili, sede della Provincia, il centro di ascolto  sarà operativo tre giorni a settimana: il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 15 alle ore 19.La porta è aperta all’accoglienza

 

 

 

 

 

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