A Montefiascone “I Fine Settimana del Libro” alla Rocca

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Il Comune di Montefiascone promuove, per il mese di marzo, la manifestazione “I Fine Settimana del Libro”.
Si tratta di una serie di incontri culturali, ad ingresso libero, che si terranno al Museo dell’Architettura di Antonio da Sangallo il Giovane, presso la Rocca dei Papi di Montefiascone, nei giorni 16, 23 e 29 marzo 2019, in cui gli autori presenteranno i loro libri, romanzi o saggi, con l’intervento del Sindaco Massimo Paolini, dell’Assessore alla Cultura Fabio Notazio e del Direttore del Museo dell’Architettura di Antonio da Sangallo il Giovane Valentina Berneschi.
Programma della manifestazione:
16 MARZO ORE 16.00: “DUE FRATELLI”, edito da Lulu, romanzo fantastico di David Sciuga, giornalista pubblicista già autore di racconti e poesie. Se i cani sono i guardiani degli esseri umani sul piano della materia, i gatti lo sono su quello dello spirito. Proprio questo è il particolare compito che spetta a due fratelli gatti dal carattere opposto che, per superare le difficoltà che incontreranno nelle loro avventure, dovranno imparare ognuno qualcosa dall’altro. La narrazione si presta a più piani interpretativi, con spunti che spaziano dalla psicologia alla spiritualità, non senza far ricorso all’ironia.
23 MARZO ORE 16.00: “MICHELANGELO E IL MESSAGGIO NASCOSTO”, edito da Chemcapt Autori, romanzo storico di Marco Zappa, artista e docente presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Viene affrontato il rapporto poco noto tra il genio del Rinascimento e l’Ecclesia Viterbiensis, la cerchia riunita a Viterbo attorno la figura del cardinale inglese Reginald Pole, con l’obiettivo di realizzare un programma religioso che contemplasse la riapertura del dialogo tra cattolici e protestanti.
29 MARZO ORE 16.00: “DA CELLERE A CAPALBIO – FATTI E MISFATTI DEL BRIGANTE DOMENICO TIBURZI”, edito da Archeoares Edizioni, saggio storico di Giuseppe Bellucci, composto in ottava rima, lo stesso metro utilizzato in poesia dal Boccaccio. Si ripercorre la vicenda del brigante ottocentesco più famoso della Maremma, ricordato come una sorta di Robin Hood per la sua opposizione alle ingiustizie sociali del potere precostituito dell’epoca.

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