Il Covid 19 con gli occhi di un artista: il musicista imprenditore Francesco Finch Russo

a cura di Sara Grassotti

Francesco Finch Russo, quale il nome vero e quale quello artistico?
Francesco Russo è il nome all’anagrafe, mentre Finch è il mio nickname ….. ma da ormai 20 anni sostituisce tranquillamente il mio nome originale.

Trentacinquenne viterbese, cresciuto nel quartiere Ellera, musicista prolifico, didatta musicale e imprenditore, ci racconti la sua personale visione a 360° delle cose come stanno.
Non mi sono mai limitato nel vedere le cose solo da un punto di vista,non ho mai pensato che le domande potessero avere una sola risposta,ho sempre cercato (e cercherò) di andare a fondo ad ogni cosa,spiegandola al meglio e sviscerandola in modo da coglierne tutto il potenziale che essa possa esprimere.
A 16 anni mi apparve davanti la parola MUSICA,troppo e dico troppo riduttivo considerarla solo come “performance”. Avevo intuito fin da subito che dietro c’era un mondo enorme, vasto e pieno di opportunità.
Spinto da questa visione, e circondandomi di persone che esaltavano questa mia “filosofia” ho iniziato a guardare a questo mondo a 360° e non solo a 45°.


La passione per la musica quando è arrivata ben riconoscibile?

Arrivò un tranquillissimo e comunissimo pomeriggio d’inverno. Ero seduto sul letto e stavo sfogliando l’atlante geografico . Mio fratello stava studiando e siccome mentre studiava era solito mettere i dischi , successe che mi disse di stare attento al disco che stava per lanciare perche era di una band importante (la prima cultura musicale ad ampio raggio la devo proprio a quei pomeriggi e a mio fratello , che mi dava ottime alternative ad Hit Mania Dance eheheh).
Parte l’album , traccia uno e rimango di stucco , fino a che non parte la seconda traccia …. Solo voce e chitarra … durante la canzone a me sconosciuta prima di all’ora , inizio a immaginarmi per filo e per segno un andamento ritmico e le movenze della batteria …. La traccia continua e alla fine , colpo di scena , parte la batteria e cio che mi stavo cantando era esattamente l’andamento ritmico che stavo ascoltando.
La canzone era On Every Street dei Dire Straits …. Rimasi folgorato da tanta bellezza e connessione. Tempo due mesi mi ritrovai a lezione di batteria da Danilo Bonucci (persona che a distanza di anni reputo sempre piu fondamentale e importante) . Danilo mi aprì la porta di questo mondo e mi spinse dentro dicendo a me (e a mia mamma) di non temere e di non mollare per alcun motivo. Passione pura.

Docente abilitato per “Scuderie Capitani Music Academy” come Musicista, Batterista. Una scelta a riprova che attraverso l’impegno e il sacrificio nello studio continuo, la volontà e la passione, si possano raggiungere obbiettivi importanti
La presa di coscienza e lo “step up” (per usare un termine anglofono) lo devo a quello che ancora oggi è punto di riferimento, guida e maestro : Gianluca Capitani.
Era il 2007 ed ero ad un bivio tremendo della mia vita : volevo crescere di piu , volevo vivere di musica , volevo conoscere , volevo formare un mio profilo professionale e duraturo.
Inizio a cercare per lungo e largo in tutta la penisola un docente che potesse darmi cio che volevo . Viaggio da Milano a Torino , passando per Roma,Napoli e Bologna. Ma nulla. Non riuscivo a trovare lo stimolo giusto, quando un giorno mi imbatto in un video dal titolo 2040. L’artista in questione era Gianluca Capitani. Mi vedo più volte il video, e inizio a curiosare tutto il suo curriculum e profilo…ero estasiato, ma ovviamente pensai: “sicuramente sarà a Milano, con zero disponibilità e zero voglia di prendere alunni giovani e acerbi”… lo chiamai e per telefono mi disse che lui era di Tarquinia, e non solo, aveva l’ultimo slot libero per le lezioni settimanali. UN SOGNO. Ero gasatissimo ed iniziai il mio percorso formativo esattamente a fine Marzo 2007.
Da li sostengo gli esami di primo , secondo e terzo livello dell’accademia che stesso Gianluca aveva creato: SCUDERIE CAPITANI MUSIC ACADEMY (www.scuderiecapitani.net). Struttura didattica di batteria tra le piu importanti in Italia che vanta piu di 45 insegnanti su tutta la penisola.
Dal 2009 entro a far parte con orgoglio del team docenti abilitati dell’accademia e tutt’ora opero come tale, rappresentando questa realtà che è molto di più di un marchio didattico … è famiglia!

Un percorso, quello della musica, iniziato nel 2004 segnato coerentemente da esperienze e tappe importanti.
Dalla mia formazione musicale sono scaturiti i due pilastri su cui ho costruito , sto costruendo e costruirò tutta la mia vita professionale : la mia band internazionale THE SHIVER ed il mio brand BACKSTAGE ACADEMY (franchising di strutture polivalenti musicali e multimediali)…. Tutto made in Tuscia , ma consolidatosi all’estero , ed entrambi creati e portati avanti insieme alla , anche lei viterbese , Federica Faith Sciamanna. Anima e leader dei The Shiver e socia fondatrice di Backstage Academy.
Non sto qui ad elencare tutte le tappe. Vi posso brevemente dire per chi non conoscesse la band, che con i The Shiver ho pubblicato 5 album , di cui uno distribuito e promosso da Warner Bros Europa e suonato a fianco di band come: Misfits, The Ark (Swe), Faith No More, Chemical Brothers, Papa Roach, Pendulum (Eng), Negramaro (Ita) , Dead Letter Circus , The Rasmus , Tarjia , God Is An Astronaut.
Collezionato featuring sulle principali emittenti televisive di settore come MTV Ita e MTV Uk e totalizzato piu di 900 concerti dalla Siberia alla California.
Questo progetto mi ha insegnato a vivere , non sto parlando di vita musicale , ma di vita vera. Mi ha insegnato il valore dell’ascoltare, del convivere, del rispetto delle culture, dell’umiltà , del prendere coscienza delle proprie capacità, del non aver paura della lontananza, dell’adattarsi, del condividere, dell’apprendere e del cercare di insegnare, dell’emozionarsi, del realizzare i propri sogni ….e si anche di dormire per terra negli aereoporti!
Poco dopo essere tornato dalla mia esperienza di vita musicale a New York , dove ho avuto l’onore di poter frequentare un Master di stile e tecnica musicale presso il prestigiosissimo istituto THE COLLECTIVE SCHOOL OF MUSIC, mi sentivo pronto a dare un ulteriore slancio alla mia carriera e alle mie attività. Contaminato in toto dalla visione lavorativa e organizzativa statunitense , volevo concretizzare un altro grande sogno , ossia quello di creare una struttura che fungesse da palestra per i musicisti e artisti in generale.
Il 1 Dicembre 2012 , insieme a Federica , olio di gomito e tanti amici , demmo vita alla prima sede di BACKSTAGE ACADEMY (www.backstageacademy.org) situata al tempo a Piazza della Rocca.
Un viaggio incredibile , fatto di musica , di progetti , di speranze , di delusioni , di gioie , di soddisfazioni , di fatti , di professionalità e di costante ricerca di crescita , di qualità , di rispetto e concretezza.
La Backstage, dico sempre , che nacque come un grande gioco, come una sorta di “illusione” … un qualcosa in cui non riporre piu di tante speranze , poiché sembrava un sogno bello e perfetto , molto ma molto piu bello di cio che avevo in mente e che quindi non poteva essere reale….
Oggi a distanza di 7 anni da quel 1 Dicembre , Backstage Academy è diventato , come detto sopra , un brand in franchising che vanta 7 strutture fisiche tra Italia e Spagna . Un punto di riferimento per Musicisti e Professionisti del settore artistico/multimediale con Sale Prova , Didattica Musicale, Studi di Registrazione , Agenzia Eventi , Spazi Coworking , Bar e Live Venues , con piu di 500 alunni iscritti, piu di 250 bands frequentanti , piu di 300 eventi organizzati e con 15 partner commerciali all’attivo.
Questi sono i miei piu grandi orgogli che mi porto dentro, di cui parlo con vanto, non tanto per i risultati ottenuti, ma per i valori che ci sono dietro e per la dimostrazione tangibile che non serve essere STAR …. Volere è potere , basta sognare ma con i piedini a terra!

Arriviamo alla pandemia in cui tutto si ferma.
Si a marzo tutto si ferma: il coronavirus ha penalizzato in modo aggressivo tutto il mondo, e ovviamente anche quello dello spettacolo e della musica in quanto il contatto , l’interazione e la condivisione sono tutto. Io sono rimasto fisso in una casetta a Bagnaia con la mia ragazza Elena , la mia grande roccia che lavorando per il 118 , ha combattuto in prima linea questo grande mostro che ha piegato il mondo intero. Io non ho potuto fare a meno di guardarla con ammirazione durante questi mesi. La mia mente però non si è persa d’animo , grazie ai miei colleghi , alla mia ragazza appunto e a mia madre e mio zio (persone fodamentali nella mia vita) ho maturato un approccio totalmente positivo e propositivo durante tutto il lockdown . Avevo in mente solo una parola: Ripartenza.

Il futuro?
Il futuro è ora e noi ne siamo i protagonisti. Il lockdown mi ha aiutato a focalizzare meglio le energie aiutandomi a dare piu importanza a parole come “organizzazione” , “pianificazione” , “tempo” , “affetti” , “energie”, “idee”.
Non ci sono segreti , bensì ci deve essere la volontà e la pazienza di prendersi del tempo e puntare dritto ad una meta , e poi ad un’altra e ad un’altra ancora.

Nel programma in elaborazione da parte del comune di Viterbo di Estate Viterbese ha presentato le sue proposte all’Assessorato alla cultura rappresentato da Marco De Carolis?
Mi trovo purtroppo a rispondere in modo negativo a questa domanda, in quanto non abbiamo avuto mai il piacere di avere contatti lavorativi con l’amministrazione attuale di Viterbo e quindi di riflesso non abbiamo sentito l’esigenza di presentare proposte. Operiamo e lavoriamo in maniera stretta e serrata con molti comuni in cui è situata la Backstage Academy , ad esempio Pisa , Bientina , Cordoba , Follonica…. Qualora ci fosse una volontà da parte del Comune di Viterbo di interagire con noi (e viceversa), le porte del nostro Brand saranno ovviamente aperte per valutare proposte reali , professionali , eque e concrete , come auspico che potranno essere ugualmente aperte le porte a parti inverse qualora ci fosse necessità.

Di certo è che il prezzo altissimo di una calamità naturale e mondiale tocca senza dubbio i più indifesi, musicisti, cantanti da pianobar e artisti minori. Sono queste le voci che soffrono di più.
Non mi sento di fare alcun tipo di distinzione in questo ambito.
Non credo che il padre di famiglia ridotto e costretto alla cassa integrazione che decurta del 50% il suo salario e che deve mandare avanti moglie e figli , sia una persona che soffra meno.
Non credo che una ragazza madre, lasciata sola dal ragazzo incapace di prendersi responsabilità nella vita, che lavora per lo più a nero e che deve provvedere al benessere mentale della propria figlia o del proprio figlio facendo finta di ridere, sia una persona che soffra meno.
Non credo che il giovane imprenditore o la giovane imprenditrice , che si è affacciato/a da poco al mondo tremendo della burocrazia italiana e che si è visto o si è vista bloccare tutte le previsioni di lavoro annuali in neanche 3 giorni, sia una persona che soffra meno.
Non credo che il libero professionista che viaggia km e km per arroccare una sorta di stipendio mensile, lottando tutto il giorno per farsi emettere fatture varie al fine di costruire un profilo contributivo e che in neanche 3 giorni si è visto rinchiuso in casa , sia una persona che soffra meno.
Il punto è che non sono solo i musicisti ecc… ad essere stati colpiti di più , e sentirsi indifesi, ma tutti noi siamo stati colpiti da un evento che è stato unico , una cosa mai vista nella storia dell’essere umano.
Non è tempo di fare a gara a chi sta più male, e non lo è mai stato. E’ tempo di guardare oltre , è tempo di rialzarsi e di spingere ancora di piu e tirare fuori attributi e idee, perche la storia ci insegna che da grandi catastrofi nascono grandi opportunità , e come dico sempre : il termne stesso di “salita” implica la parola “discesa”.!

Come passa le sue giornate oggi?
Mi alzo, faccio la mia colazione mangiando miele e ricotta, vado a correre ascoltando musica e inizio a lavorare sia dalla mia scrivania, dalla mia batteria, pianificando tutti i vari spostamenti tra le filiali e dando il tormento alla mia santa donna e ai miei santi colleghi che mi sopportano come non mai e a scrivere qualche “cazzata” con i miei amici su Whatsapp.

Qual è la chiamata che sogna per dare concretezza alla sua professione?
Le chiamate che sogno e voglio continuare a ricevere sono quelle di ragazzi interessati a prenotare una sala prove , a chiedere informazioni e dritte su come aprire una Backstage Academy , la chiamata del promoter che confermerà gli Shiver per una data o per un tour … praticamente le chiamate che ricevo sempre , perche saranno esse stesse il segno tangibile che il mio sogno continua ad essere reale e continua a crescere.

Determinazione, Passione, Umilta .. Questo è tutto cio di cui avrete bisogno per costruire il vostro sogno! KEEP YOUR GROOVE

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