Negli ultimi giorni, con l’avvicinarsi dei nuovi provvedimenti ministeriali, tanto è stato ipotizzato e detto su un possibile allentamento delle misure riguardo le scuole pubbliche le cui ordinanze regionali hanno disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole secondarie di II grado, in alcuni casi fino al 100%. Per le quali è altamente probabile che la didattica a distanza si protrarrà fino a gennaio e migliaia di studenti in tutta Italia continueranno a svolgere le loro lezioni lontani dalle aule .
Nel frattempo c’è anche chi non ha mai chiuso le porte delle aule, continuando ad educare gli alunni in presenza: stiamo parlando degli istituti paritari o, più comunemente detti, “privati”. Uno dei più conosciuti di Viterbo è sicuramente l’Istituto comprensivo paritario Giovanni Merlini, fondato nel 1936, che ha da poco ricevuto un controllo da parte della ASL, ottenendo il totale dei tamponi negativi.
“Siamo stati sottoposti tutti al tampone rapido antigienico, e non c’è stato nessun positivo.” Ci racconta la professoressa Agata Severi, coordinatrice delle attività didattiche dell’istituto. “C’è stato un 0,25% di negazioni da parte dei genitori ad effettuare il test, tuttavia in questa percentuale erano compresi anche alunni che lo avevano già effettuato recentemente, perché magari avevano avuto dei casi in famiglia.”
Nelle parole della prof.ssa Severi non si può non cogliere una buona dose di soddisfazione per i risultati raggiunti. “Secondo noi, è stato un grandissimo successo non avere nessun positivo, un successo che nasce sicuramente dalla rete che si è creata nel nostro istituto, e raccoglie gli impegni di tutti coloro che ci circondano, a cominciare dalla la congregazione del Prez.mo Sangue che ha assunto un addetto all’igienizzazione per piano e per segnare il tracciamento di insegnanti e alunni.
L’istituto ha provveduto ad applicare tutte le normative in vigore, la cui efficienza è stata implementata anche dal corretto comportamento dei genitori degli alunni che, oltre a seguire un corretto atteggiamento, mi avvertivano personalmente appena venivano messi in isolamento fiduciario, prima ancora di sapere il risultato del tampone.
Se le pratiche di sicurezza non vengono osservate anche al di fuori degli ambienti scolastici, garantire la sicurezza diventa un compito molto più arduo. Tutto ciò dimostra che da soli non si fa niente. Queste piccole accortezze sono atti di estrema importanza perché intervenendo immediatamente si isola il virus.
L’ultimo tassello del potere della nostra sinergia è venuto da parte dell’ente locale, la ASL, che non è scontato che si muova per fare uno screening totale ad una scuola paritaria. È stata una rete di attenzioni, opportunità e responsabilità da parte di tutti.”
Un risultato notevole, frutto di sacrificio, organizzazione e temperanza. Ma come si è modificato l’Istituto in questa era pandemica? Gli alunni delle classi superiori svolgono lezioni a distanza?
“Tutti in presenza dal 14 settembre. Ci sentivamo sicuri: l’edificio ha doppie entrate, doppie uscite e un addetto per ogni piano. C’è stata una rete d’impegno da parte di tutti. Non voglio essere presuntuosa: non credo che abbiamo trova la soluzione, però questa nostra fotografia ci conferma che abbiamo proceduto in maniera adeguata, e così continueremo. Lo dobbiamo anche alle famiglie, che ci affidano i bambini piccoli, facendoli entrare da soli nella scuola, dimostrandoci una profonda fiducia. Uno dei lati positivi è avere poche sezioni, così da poter ben distribuire gli alunni nelle classi.”
Quali sono le difficoltà che avete riscontrato?
“Lo stravolgimento di certi comportamenti, come dover stare tutto il tempo con la mascherina. Gli insegnanti, finchè hanno potuto, hanno accompagnato i bambini fuori. Immagini, cosa possa significare per dei ragazzini che devono stare con la mascherina dalle 8 alle 14. L’interazione, fondamentale per la didattica in presenza, ne viene modificata. Chiaramente ci sono dei momenti che consentono di abbassarle però sempre con grande attenzione.
Dipende tutto dall’impegno e dalla capacità di costruire fiducia tra le persone. I risultati positivi si ottengono insieme: grazie agli insegnanti, alla congregazione, all’ente locale e soprattutto alla collaborazione delle famiglie. La paura è sempre tanta, anche se, è solito dire “chi ha paura non ne busca”.