Curriculum? Ecco i segreti per colpire il valutatore

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C’era una volta un mondo del lavoro in cui si spediva il curriculum attraverso il normale servizio postale e nel proprio fascicolo si inseriva anche la cara vecchia lettera di referenza, in cui il precedente datore di lavoro e il professore universitario con cui ci si era laureati spendevano parole di lusinga circa la capacità e la professionalità del candidato. Quel mondo non esiste più, ora domanda e offerta di lavoro si incontrano – talvolta scontrandosi – su internet, in grandi agorà mediatiche in cui la concorrenza è altissima. Dunque, oltre a disporre di un curriculum di qualità, occorre anche saperlo (e sapersi) presentare. Ecco tutte le cose da sapere e da sfatare rispetto alla lettera di presentazione. Le candidature che le aziende ricevono sono talmente tante che rimane il sospetto che  non vengano mai lette. Per evitare tali dubbi, è necessario disporre di un’arma preferenziale, la “lettera di presentazione” appunto. Storicamente discendente dalla “lettera di referenze” –ormai superata – la lettera di presentazione deve essere vissuta come un’opportunità in più – e forse quella fondamentale – per mettersi in mostra, comunicando qualcosa in più su se stessi che non può essere dedotto dal curriculum. Infatti, anche il migliore dei cv, è sempre per sua natura qualcosa di schematico, che deve incasellare ordinatamente esperienze e conoscenze; la lettera invece non deve seguire schemi precisi, rappresentando uno spazio di libertà in cui mettere in luce le particolarità. Perché sono proprio quelle che fanno la differenza e che potrebbero far ricadere la scelta del selezionatore su di voi piuttosto che su un altro candidato.

Prima regola: che la lettera parli di voi, delle vostre passioni, delle vostre abilità, dei vostri sogni, degli obiettivi che avete fin qui raggiunto e dei traguardi che sperate di tagliare di qui a breve: essere proiettati sempre su orizzonti nuovi è la  forma mentis giusta per presentarsi ovunque. Il fine della lettera deve presentarvi facendovi brillare;  espressioni prive di  frasi a effetto, lati di voi, del vostro carattere e della vostra professionalità che vi distinguano. Il tutto condensato in poche righe, massimo 10, perché il vostro interlocutore non può dedicare al primo screening delle candidature più di 5 minuti. La sintesi è una dote,  mostratela attraverso la lettera. Inoltre siate incisivi,è un requisito fondamentale per ogni professionalità legata alla comunicazione e la lettera deve renderlo subito evidente.Salvate la lettera in formato word o pdf – estensioni giuste anche per inviare il c.vitae – scegliete un carattere tradizionale come il Times New Roman 12 e firmate la lettera con nome e cognome, seguito da tutti i vostri recapiti fondamentali per essere contattati immediatamente ( mail, cellulare e contatto Skype),  ormai inutile l’indirizzo di casa),lasciare identico il corpo della mail per annunciare la presenza in allegato. Eventuali precisazioni sulla posizione per la quale ci si candida e la motivazione possono essere comunque inseriti nel corpo della mail. L’oggetto per indirizzare la candidatura al responsabile della ricerca.Chiarezza, brevità, esaustività, brillantezza, questi sono requisiti che ogni azienda ricerca e che risulta spesso difficile esprimere sin dal primo contatto con i selezionatori.

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