Francesco De Santis, collezionista di maglie dell’AS Roma

Alfredo Boldorini

Francesco Rocca e Francesco De Santis

VITERBO – “Una collezione unica di maglie dell’AS Roma”. Francesco De Santis, 43enne viterbese, sposato, due figli (Niccolò ed Eleonora), occupato nell’azienda di famiglia (Ortopedia Balletti) apre le porte alla nostra testata e ci mostra la sua speciale raccolta dei cimeli giallorossi, raccolta peraltro presente sul sito questamagliastorica.it.

 “Mi piace raccontare la storia della Roma attraverso oggetti rari, raccolte,  memorie degli eroi che hanno regalato emozioni e riempito d’orgoglio i tifosi giallorossi, un mondo di ricordi e racconti alla scoperte delle radici del club e dei supporters” – afferma con una punta d’orgoglio Francesco.

 

Come mai ha deciso di collezionare maglie da calcio ed in particolare dell’AS Roma?

La passione per il calcio mi è stata tramandata da mio nonno, giocatore della Viterbese, nonché tifoso romanista. Per quanto riguarda la collezione, da ragazzo quando andavo all’estero in vacanza ero solito cercare lo store della squadra della città dove mi trovavo per acquistare i gadget (maglie, sciarpe ecc). Poi all’improvviso, circa una ventina di anni fa, intorno agli anni 2000, ho voluto affinare la ricerca andando a cercare solo le maglie da calcio di una volta, quelle storiche. Le maglie in lanetta e senza sponsor, per intenderci, che oggi rappresentano il focus della mia collezione.

 

Qual è il suo obiettivo?

L’obiettivo è quello di migliorare la collezione sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo.

 

Quante maglie fanno parte della collezione?

Sinceramente non lo so. La mia parte di collezione tra AS Roma e Nazionale – parliamo di maglie indossate durante le partite e non provenienti dai vari punti vendita – si aggira intorno alle 100. Quelle di Massimiliano, mio cugino, che le colleziona insieme a me – vanno dal 1982 in poi,mentre  le mie dal 1981 indietro – saranno 500. In totale quindi abbiamo 600 maglie.

 

Dove sono custodite al momento le maglie?

Al momento le maglie sono a Trigoria in quanto tempo fa – anche in virtù dell’avvio dei lavori del nuovo stadio a Tor di Valle, progetto questo poi naufragato – è iniziata una collaborazione con l’AS Roma in attesa di essere esposte nel futuro museo della società sia esso all’interno del nuovo stadio o nel centro Bernardini. Il bello di collezionare maglie è condividerle e non tenersele per se magari in qualche cassetto o armadio.

 

Perchè avete deciso di affidarle all’AS Roma pur rimanendo di vostra proprietà?

Con il tempo mi sono reso conto che sono tanti gli appassionati sia del settore che i tifosi in generale. La maglia, per antonomasia, rappresenta il club, la sua storia, la sua cultura. L’AS Roma si è sempre mostrata disponibile richiedendoci le maglie anche perché il club non dispone di una collezione come la nostra. Noi siamo stati ben felici di donarle alla società: le maglie fondamentalmente sono tornate a casa.

 

Che valore affettivo e commerciale ha la collezione?

Dal punto di vista affettivo, per un collezionista, la raccolta ha un valore inestimabile. Chiunque ha collezionato qualcosa sa che tipo di rapporto, la gelosia, la cura con cui vengono trattate queste cose. E per questo motivo ho inteso trasferire l’intera collezione al sicuro a Trigoria. Con i tempi che corrono, infatti, un furto in casa non era da escludere. Per quanto riguarda il valore commerciale delle maglie, quelle ovviamente effettivamente indossate dai calciatori di serie A, mi riferisco a quelle degli anni ’60 e ’70, possono arrivare a costare diverse centinaia e, in casi eccezionali, anche qualche migliaia di euro. Ed anzi con l’occasione rivolgo un appello a chi fosse in possesso di vecchie maglie della Roma, magari buttate in qualche armadio o cantina a tirarle fuori e cercate insieme a me di contribuire ad accrescere la memoria storica. E perchè no, a guadagnare anche qualche soldino dalla loro vendita.

 

La prossima mostra?

Ormai che la collezione è a Trigoria è tutto legato al volere dell’AS Roma. In passato è stata usata per diversi eventi brevi di una giornata, come l’inaugurazione della sede amministrativa di Via Tolstoj. In attesa di una sede stabile, si era pensato al nuovo stadio di Tor di Valle, progetto poi naufragato, mi rimetto alla volontà della società.

 

A chi lascerà il testimone?

Spero ai miei figli. Sarebbe davvero fantastico. Niccolò, a dire il vero, è già in qualche modo interessato e gioca con queste magliette, ne è attratto e le dedica attenzione. Speriamo che possa essere una passione  davvero tramandabile  di padre in figlio.

 

 

 

 

 

 

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