CONSIGLIATI DA NOI/Nessuno si salva da solo

Rossella Salvatorelli

NESSUNO SI SALVA DA SOLO

Un grande amore, un matrimonio sul mare con un abito da sposa stile impero per mascherare il pancione, due figli e un piccolo e modesto appartamento al Villaggio Olimpico di Roma. La crisi della coppia. Le paure di una mamma, e forse di tutte noi mamme ansiose, per una malattia del figlio o per un cancro al seno o per altro evento spiacevole ed imprevedibile. E l’alternarsi di odio e amore fra lui e lei: Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca, protagonisti dell’ultimo film di Sergio Castellitto “Nessuno si salva da solo”, tratto dal romanzo di Margaret Mazzantini. Lei è Delia, molto bella, di famiglia borghese, con un passato da anoressica che ancora traspare attraverso i suoi denti rovinati. Lui è Gaetano, scrive sceneggiature di film di basso profilo, e i suoi genitori potremmo definirli un po’ fuori dagli schemi. I due, ormai in crisi matrimoniale, si ritrovano una sera a cena, in un ristorante alla moda, per organizzare le vacanze dei figli. Un incontro/scontro, talvolta anche violento e veritiero e un continuo andirivieni di scene che ricordano il passato vissuto insieme. La passione travolgente, un matrimonio ribelle, felice e infelice nel contempo, la mancanza di rispetto reciproco e in fin dei conti la certezza di amarsi ancora senza avere il coraggio di ammetterlo allorquando ognuno realizza di aver perso l’altro. Molto bello il finale che può anche emozionare se si è entrati in empatia con i personaggi. Meno chiare le motivazioni che hanno portato alla separazione.
Per spiegare il titolo del film, la partecipazione di Roberto Vecchioni, in versione tarda età e in felice compagnia di Angela Molina, che a fine serata, chiede alla giovane coppia, tenuta d’occhio durante tutta la cena, di fare una preghiera per lui, malato di cancro, dicendo che “nessuno si salva da solo”.

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