Il padre voleva che facesse l’avvocato. La madre invece cominciò da subito a supportare la sua vocazione per il cinema. E così fu.
Giorgio Capitani, regista di numerosi film e serie televisive, ma soprattutto padre dell’arcinoto “Maresciallo Rocca” con Gigi Proietti, è stato ricordato ieri pomeriggio all’auditorium del centro culturale della Fondazione Carivit, a valle di Faul, nell’ambito dei pomeriggi organizzati dal Touring club viterbese, guidato dall’immarcescibile Vincenzo Ceniti.
Maestra di cerimonie è stata Simona Tartaglia, compagna di lavoro e di vita del regista scomparso nel 2017 all’età di 89 anni, la quale – anche attraverso una clip realizzata unendo spezzoni di trasmissioni televisive e di eventi – ha ricostruito il pensiero e i momenti più significativi del suo Giorgio.
“Faccio i miei film pensando di essere uno spettatore e li faccio come io li vorrei vedere” raccontava Capitani in un’intervista a Gigi Marzullo. “E cerco sempre – proseguiva – di portare il personaggio all’attore, e non il contrario”.
Poi il suo rapporto con Viterbo, “che io conoscevo solo per averla vista sulla carta geografica”. L’amore sbocciò negli anni ’90, quando la produzione Rai si mise in cerca di una città dove ambientare il “Maresciallo Rocca”. “Fu scelta – raccontava Capitani in un’altra intervista – innanzi tutto perché è una bella città, ma soprattutto perché nei suoi angoli si possono immaginare tante città diverse. Arrivammo a Viterbo in una giornata di vento e di pioggia, ma la girammo tutta. E ci piacque talmente tanto che ci dicemmo che era inutile cercare altrove. Avevamo trovato il posto ideale. Non solo. Viterbo è stata ideale anche per altri film, come “Giovanni XXIII”. Dovevo fare il Vaticano, e quale location migliore dei palazzi storici viterbesi? Ricordo anche quando abbiamo fatto “Un prete tra noi”, con Massimo Dapporto. Il film si svolgeva tutto dentro una prigione e fummo fortunati giacché da pochi giorni il carcere di Gradi era stato svuotato dai detenuti. Trovammo quindi una prigione vissuta, ideale per le riprese”.
Capitani raccontava anche un curioso aneddoto, significativo dell’azione di promoter della città avuta dal “Maresciallo Rocca”. “Un giorno andai alle terme e fui fermato da una coppia milanese, che mi disse: ‘Noi Viterbo non la conoscevamo, ma quando abbiamo visto il “Maresciallo Rocca” ci siamo detti che dovevamo assolutamente visitarla’. E così erano lì”. Poi un altro, riguardante la morte della moglie del maresciallo, Margherita, interpretata da Stefania Sandrelli. “Ero andato a fare benzina alla solita pompa e quando il benzinaio mi ha visto mi ha gridato in faccia: ‘Perché l’avete fatta morire?’. Insomma, non si dava pace.”
Infine l’amore per Santa Rosa e per la Macchina. Un amore così forte, tanto da spingerlo a comprare una casa proprio in via di Santa Rosa, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita; e a inserire, in un episodio del “Maresciallo Rocca”, proprio uno spezzone del trasporto del “Campanile che cammina”.
Viterbo è stata grata a Capitani: il Sodalizio gli ha concesso la nomina di Ambasciatore dei Facchini e il Comune lo ha nominato cittadino onorario viterbese.
All’incontro hanno partecipato anche due ex-ragazzi del “Maresciallo Rocca”: gli attori Massimiliano Pazzaglia (nella fiction il maresciallo Alfano) e Paolo Gasparini (il brigadiere Banti). Ma soprattutto l’ha fatta da padrone Massimo Ghini, che ha girato con Capitani “Papa Giovanni XXIII”.
Alla fine, un salomonico Vincenzo Ceniti ha sfornato una grande verità. “Sono stato per anni direttore dell’Ente provinciale per il turismo, pubblicando libri, fascicoli, opuscoli, depliant per promuovere la Tuscia. Ma niente di tutto questo ha avuto la forza dirompente pari a quella del “Maresciallo Rocca” per far conoscere in Italia e anche all’estero le bellezze viterbesi”. Amen.
+
Il Touring Club si farà promotore per l’apposizione di una targa sul portone di casa di Giorgio Capitani via Santa Rosa. Nel corso dell’evento la socia Touring Rosetta Virtuoso ha consegnato alla signora Capitani una pubblicazione Touting.
Il prossimo appuntamento dei Pomeriggi Touring è per venerdì 29 aprile con un altro Vip in Tuscia, Ettore Petrolini, che ebbe un feeling particolare con Ronciglione (suo padre lavorava nelle ferriere). Ne parlerà il pronipote Franco Petrolini.