Francigena Musica sarà cornice del V Congresso Internazionale sulla Basilica del Santo Sepolcro

ACQUPENDENTE LA GERUSALEMME D’EUROPA

Acquapendente, vivace cittadina nella campagna viterbese, ha le proprie origini risalenti ai Falisci, quando si chiamava Acula o Aquesium ed era un importante “manzio”. Fortezza degli imperatori tedeschi degli Ottoni, è ricordata la prima volta nel 964 come castello imperiale di Ottone I, passò poi agli Svevi e quindi entrò a far parte del marchesato di Toscana; attraverso l’eredità di Matilde di Canossa pervenne alla Santa Sede, a cui però fu contesa dal Barbarossa, finché nel 1166 si liberò dalla soggezione imperiale. Sede dell’Abbazia del San Sepolcro, i cui frati ebbero giurisdizione nella zona, partecipò alle crociate. Tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo appartenne per venticinque anni al Comune di Siena. Successivamente dal 1415 vi dominarono gli Sforza. All’ingresso della via Cassia si incontrano la torre medievale detta ‘Julia de Jacopo’ e opposta la Cattedrale di San Sepolcro, basilica consacrata nel 1149 dal vescovo Aldobrandino da Orvieto.

L’attuale Basilica di Acquapendente a croce latina con tre navate divise da pilastri, il transetto e l’abside sopraelevati e copertura a capriate. Il complesso architettonico basilicale presenta un impianto prettamente altomedioevale la cripta romanica custodisce l’edicola del Santo Sepolcro a cui è dedicata la Basilica stessa. Taluni storici azzardano che l’Edicola sia forse anteriore anche all’erezione della chiesa. Emergerebbe che questa sia in realtà la prima “Memoria” del Santo Sepolcro in Europa. Sotto il presbiterio si estende la grandiosa cripta del secolo IX, adorna di affreschi del secolo XIII. E’ a nove navate divise da basse colonne con ricchi capitelli romanici reggenti volte a crociera gotiche. In una cappella sono conservate le reliquie ritenute della colonna della Flagellazione. All’interno del Sacello, al piano inferiore, in un tabernacolo dell’altare, due piccole pietre bianche che si vuole provengano dal pretorio di Ponzio Pilato, con alcune macchie che la tradizione ritiene del Preziosissimo Sangue di Cristo, furono portate ad Acquapendente dai Crociati stessi.

L’Edicola, o “Sacello” come comunemente è chiamato, è già ritenuta esistente da San Willibaldo nel 725, con le medesime dimensioni e orientamento di quella dello stesso periodo sita in Gerusalemme ed a forma di piramide su base quadrangolare. Nel 993 è menzionata un’Abbazia del Santo Sepolcro ad Acquapendente, dipendente da quello di Gerusalemme cui fu effettuata una donazione. Vuole la tradizione che la Regina Matilde Matilde di Westafalia moglie di Enrico I di Sassonia, madre di Ottone I costruì una chiesa dedicata al Santo Sepolcro, a Porta Romana ad Acquapendente. Si narra che nella cittadina, all’altezza del torrente Quintaluna, si fermarono i muli perché carichi d’oro all’inverosimile non volevano più proseguire.  La regina ebbe poi un sogno nel quale le fu chiesto di costruire in quel luogo una chiesa. Ulteriore testimonianza dell’importanza dell’Abbazia, dell’Edicola, delle reliquie e del loro stretto legame con il Santo Sepolcro di Gerusalemme data dalla consacrazione della chiesa da parte del Sommo Pontefice Eugenio III nel 1149 dopo la ricostruzione romanica del Vescovo Aldobradino di Orvieto dell’altare e della cripta, nello stesso anno in cui un legato Pontificio, consacrò la ricostruzione della Basilica di Gerusalemme. La storia di Acquapendente è indissolubilmente legata a quella della Via Francigena su cui sorge e tappa per i pellegrini verso la città Santa.

 

Il Francigena Musica sarà cornice del V Congresso Internazionale sulla Basilica del Santo Sepolcro promosso dalla parrocchia del Santo Sepolcro in Acquapendente, approfondendo l’aspetto musicale nel periodo storico che sarà argomentazione della conferenza.

FRANCIGENA MUSICA UN PROGETTO MUSICALE

 Il Francigena Musica è una rassegna ideata da Romano Gordini, promossa dall’associazione culturale “Arisa-via francigena di Acquapendente”, e per volontà e collaborazione del Comune e Parrocchia di Acquapendente. La principale finalità è la promozione valorizzazione del nostro territorio attraverso al musica e la conoscenza dei grandi maestri che hanno percorso la via Francigena che ne è il contenitore.

I protagonisti sono:

La Corale Francigena coro a progetto che raccoglie coristi dalle cittadine che sorgono sulla via del pellegrino come Acquapendete, Bolsena, Santa Fiora, Montefiascone, Viterbo, Sutri, San Lorenzo Nuovo diretti dal M° Alessio Chiuppesi. La Corale nei 4 anni delle edizioni ha improntato il suo repertorio su opere del repertorio neoclassico, barocco e rinascimentale come il Regina Coeli KW 108 di Amadeus Wolfgang Mozart per soprano solo coro e orchestra, Il “Gloria” RV 589 di Antonio Vivaldi, il Miserere di Gregorio Allegri per coro a 9 voci, l’ “Halleluja” dall’Oratorio del messia G.F.Haendel.

L’Ensemble Francigena, una formazione orcastrale che secondo il repertorio e il contesto sviluppa il suo organico da quartetto a orchestra da camera. Come i coristi sono in essa valorizzati i giovani musicisti che aderiscono al progetto di viaggio musicale, tra cui anche il master di alta formazione promosso dal M° George Athanasiu primo violoncello dell’orchestra sinfonica del New Gearsy.

Il viaggio musicale arrivato alla V edizione propone la “Messa in do maggiore K 317”, detta dell’Incoronazione (Krönungsmesse) di Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791), composta il 23 marzo 1779 per quattro solisti, coro misto, 2 oboi, 2 corni, 3 tromboni, timpani, archi e organo. Quest’opera marca l’inizio della grande maturità di Mozart, ancora ventitreenne, è una delle messe composte per Salisburgo e in pochissimo tempo diventerà una delle opere più famose del compositore.

La sua denominazione prima riguarda una cerimonia di incoronazione di un quadro miracoloso della Vergine Maria che si trova nella chiesa barocca di Maria Plain, vicino a Salisburgo, quando il papa, nel 1751, aveva solennemente benedetto una corona che, appunto, era stata apposta sull’immagine della Madonna. Dal 1774, anno dell’incoronazione, tutti gli anni veniva eseguita una messa commemorativa, con grande partecipazione popolare e la messa che Mozart potrebbe aver scritto appositamente per questa festa, sarebbe stata eseguita, per la prima volta, nella Pasqua del 1779. Questa messa è un vero tesoro musicale che ha in sé non solo tutti gli aspetti del Mozart della maturità, ma anche un’interazione profonda con gli stili dell’opera e tutta l’intensità dei sentimenti dolorosi che l’uomo stava vivendo in quel momento. Le parti della messa sono le seguenti:

Kyrie: Andante maestoso – Più andante (soli e coro, in do maggiore)

Gloria: Allegretto con spirito (soli e coro, in do maggiore)

Credo: Allegro molto (coro, in do maggiore)

Et incarnatus est: Adagio (soli e coro, in do minore)

Et resurrexit: Tempo I (soli e coro, in do maggiore)

Sanctus: Andante maestoso (coro, in do maggiore)

Osanna: Allegro assai (coro, in sol maggiore e do maggiore)

Benedictus: Allegretto – Allegro assai (soli, in do maggiore)

Osanna: Allegro assai (coro, in do maggiore)

Agnus Dei: Andante sostenuto (soprano, in fa maggiore)

Dona nobis: Allegro con spirito (soli e coro, in do maggiore)

 

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