“Le farfalle di villa Giulia”, l’autrice Evelina Proli in dialogo con le fragilità degli anziani

di Cristiana Vallarino

evelina proli

Almeno una sessantina di persone sabato hanno partecipato, a Tolfa, alla presentazione del libro della tarquiniese Evelina Proli, “Le farfalle di villa Giulia”.
Le sedie in circolo davanti a un tavolo pieno di farfalle colorate: così la Pinacoteca comunale era stata preparata dalle socie della Fidapa, promotrice dell’iniziativa.

Dopo i saluti della presidente Fidapa Giuseppina Esposito e, in rappresentanza dell’amministrazione, della vice sindaca Laura Pennesi, poi il dottor Maurizio De Pascalis ha introdotto la scrittrice da lui conosciuta proprio in ospedale a Civitavecchia dove lei è stata infermiera e ostetrica, mente oggi vive a Viterbo ed è informatore medico-scientifico. Ad illustrare il libro e a dialogare con l’autrice l’assessore alla cultura Tomasa Pala.

Sono stati letti brevi estratti da quelle pagine che raccontano dell’incontro da parte di Emma, l’infermiera protagonista, con le anziane ospiti di Villa Giulia. E sopratutto del rapporto che si instaura con una di loro, Nora, la cui mente si accende e spegne a causa dell’Alzhaimer ma che riesce comunque a far riscoprire ad Emma il suo vero essere, aiutandola a riprendersi da un grave lutto.

Nel libro, è stato sottolineato sia dalla Proli che dalla Pala, si racconta anche che vuol dire essere anziani, più o meno fragili, e come i più giovani si rapportino con loro, in un mondo che va sempre troppo velocemente.

La Proli – che ha sicuramente attinto alla sua esperienza lavorativa nella sanità per scrivere questo e anche altri suoi libri – ha fra l’altro spiegato come si sia sentita ispirata anche dai versi del poeta Vincenzo Cardarelli, presenti nell’alberata di Tarquinia, che lei leggeva quotidianamente da ragazza.

Il pomeriggio ha avuto anche un paio di momenti originali: quando le Giulie presenti – di varie età – sono state ricordate e descritte chi dal figlio, chi dalla mamma, chi da un’amica o un amico cari.

Per i molti che hanno acquistato il libro (parecchie le ex colleghe di Civitavecchia) la scrittrice si è fermata per autografare le copie.

 

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