Dal presidente dell’associazione “Progetto memoria” a Semi di Pace la testimonianza di uno scampato ad Auschwitz

Con gratitudine riceviamo e pubblichiamo il messaggio che ci è pervenuto da Lello Dell’ Ariccia, presidente dell’associazione “Progetto memoria”, patrocinata dalla Cer.

Semi di pace collabora fattivamente con “Progetto memoria” fin dalla realizzazione del “Memoriale della Shoah”, presso La Cittadella, avvenuta nel maggio del 2016.

Ecco il testo della lettera che abbiamo ricevuto:

“La mattina del 16 ottobre del 1943 arrivarono i tedeschi, bussarono all’appartamento di mia nonna Eleonora e arrestarono lei, mio zio Amedeo e la piccola Ada, di 8 anni, che quella notte, come faceva spesso, aveva voluto dormire dalla nonna.

Quella mattina, non sospettando nulla, mia madre decise che saremmo andati a trovare la nonna, io avevo 6 anni. Ci mettemmo circa due ore per arrivare, sotto una pioggia battente e appena giunti sotto casa un negoziante fermò mia madre e le raccontò cosa era successo.

Mi considero, quindi, uno scampato proprio perché, se fossimo arrivati prima, saremmo stati catturati anche noi. Tutti gli arrestati furono portati al collegio militare e il 18 ottobre 1022 persone, donne, uomini e bambini, vennero trasferiti alla stazione Tiburtina per essere deportati ad Auschwitz con un convoglio di vagoni piombati.

Mio zio fece cadere dal treno un bigliettino firmato solo con il suo nome (Amedeo) che fu recapitato al portiere della casa che poi lo diede a mia madre.

Il bigliettino è questo e vi è scritto: “Roma 18 10 43. Tutti e tre bene in partenza oggi da Roma. Avverti portiere Roma via Salaria 174 che avverta. Grazie Amedeo”

Dopo la guerra ritornarono a casa, a Roma, 16 sopravvissuti, tra i quali solo una donna.

Semi di pace

 

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