Alla Rocca Albornoz presentato il progetto dell’Accademia degli S.vitati. Si parte con Pierino e il lupo voce narrante Stefano Fresi

di Donatella Agostini

Una città, Viterbo, che vuole essere – e che si riscopre – luogo diffuso di cultura, e che punta in modo lungimirante sulla formazione culturale dei più giovani. Da questo obiettivo basilare, e per la volontà condivisa e sinergica delle istituzioni, stanno nascendo iniziative interessanti e innovative, come quella presentata questa mattina al Museo Archeologico di Rocca Albornoz: una serie di concerti a cura dell’Accademia Musicale degli S.vitati, che si terranno – tranne il primo – nel museo di piazza della Rocca a Viterbo, durante sette domeniche fino a giugno 2023. Protagonisti centrali saranno giovani musicisti del nostro territorio. Il primo concerto, in programma per domenica 15 gennaio, è “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev, alle ore 11.00, con la voce recitante dell’attore e musicista Stefano Fresi. È proprio Fresi presente alla conferenza, ad indicare con semplicità l’idea vincente dell’iniziativa: «E’ importante che la città faccia vedere cose ai possibili musicisti e attori di domani, perché alla fine ci si innamora di quello che si vede. È importante dare loro la possibilità di uscire di casa, di andare ad un concerto, ad uno spettacolo, e di incontrare così la passione che magari li guiderà per il resto della loro vita. Per questo esserci è per me un grandissimo onore».

I concerti sono promossi e organizzati dall’Accademia degli S.vitati, di cui è direttore Federico Amendola, musicista, docente di conservatorio, direttore d’orchestra, nonché figlio dell’indimenticato Ferruccio, grande attore e doppiatore italiano. «Ho avuto modo in passato di fare “Pierino e il lupo”, spesso con mio fratello Claudio. Ho il rimpianto di non averlo fatto mai con mio padre. Sarebbe stato bello, ma non è successo. Con Stefano abbiamo collaborato tante volte per il cinema, ma è la prima volta che eseguiamo insieme qualcosa». Il nome curioso dell’Accademia, S.vitati, rimanda ufficialmente alla sede, S. Vito. «Ma anche perché per fare quello che facciamo un po’ svitati dobbiamo esserlo», ha aggiunto spiritosamente Amendola. «Nel nostro corso di formazione orchestrale, insegniamo ai bambini qualcosa che sembra banale, ma che non lo è: a suonare insieme, tenendo conto di quello che fanno gli altri, reciprocamente, e trarne conseguenze in tempo reale. È qualcosa che si apprende in anni di studio, ed è così che si può creare una vera orchestra». L’attività dell’Accademia cammina su due binari: didattica ed esecuzione, ma non nel meccanismo fine a se stesso di studio e saggio finale: riuscirà ad animare culturalmente la città per sette volte e per molti mesi. Non solo: si vorrebbe tornare alla concezione di un tempo, in base alla quale il Teatro Unione aveva una propria orchestra, fatta da professionisti della provincia, che venivano in qualche modo “coltivati” e valorizzati. Il confronto con musicisti provenienti da altre regioni, e con direttori e solisti di fama internazionale, favoriva ulteriormente la loro crescita professionale, e rafforzava il rapporto con il pubblico, creando continuità. «Avremmo potuto impostare il progetto invitando soltanto grandi personalità di fuori. Invece vogliamo fare un lavoro che parta “dal basso”, ossia dall’aspetto didattico, per far emergere e maturare talenti e professionisti del territorio». il richiamo alla Viterbo acculturata di un tempo è anche nella scelta di programmare i concerti la domenica mattina, tradizionalmente dedicata al cinema, al teatro o alla musica.

L’intento dell’amministrazione viterbese, rappresentata questa mattina dalla sindaca Chiara Frontini e dal vicesindaco e assessore alla Cultura Alfonso Antoniozzi, è quello di immaginare un territorio come uno scrigno di molteplici centri culturali: luoghi e spazi che possano diventare, diffusamente, sedi vive e vissute della cultura. «Immaginare non tanto gli spazi come scatole da riempire, ma parallelamente nutrire il substrato culturale cittadino, perché se non si produce cultura dall’interno, qualsiasi operazione che abbia l’ambizione di essere duratura nel tempo è destinata a fallire», ha aggiunto la sindaca. In questo scrigno un posto di eccellenza è e sarà ricoperto dal Museo di Rocca Albornoz, che fa parte della Direzione Regionale Musei del Lazio. «Stiamo lavorando per creare sinergia con gli altri attori, e portare tante iniziative all’interno e all’esterno dei musei, per un percorso condiviso che faccia bene a noi e alla città», ha proseguito Sara De Angelis, direttrice del museo di Rocca Albornoz. Una sinergia fortemente voluta anche al Ministero della Cultura. «Ho riscontrato subito da parte della nuova giunta un rapporto intenso e collaborativo», ha aggiunto Stefano Petrocchi, della Direzione Musei Regionali. «I musei sono innanzitutto luoghi in cui si conservano importanti collezioni oggetto di studio, ma anche e soprattutto luoghi dove si produce cultura, che si aprono alla città e alle sue iniziative. Il Museo di Rocca Albornoz, uno dei più bei musei archeologici del Lazio, ha tutte le potenzialità per essere un luogo dove si fa cultura, come per questa iniziativa». Presente anche il Prorettore dell’Università della Tuscia, Alvaro Marucci. «L’Università può contribuire allo sviluppo della cultura della città. Rinnoviamo la nostra disponibilità totale a collaborare ad ogni iniziativa in tal senso». Disponibilità che si è concretizzata nell’offerta dell’Auditorium di via Santa Maria in Gradi come location per lo svolgimento del primo concerto in programma. Presente alla conferenza di presentazione dell’evento anche il presidente della Fondazione Carivit, Luigi Pasqualetti, altro partner dell’evento. «Ho accettato di partecipare di buon grado, perché far andare i giovani a visitare i musei in genere è un po’ difficile. Portare i giovani dentro il museo, con iniziative musicali, in una città in cui ci sono otto scuole di musica, è un’iniziativa favolosa».

 

Accademia degli S.vitati

1° stagione di concerti 2023 Viterbo, Museo Nazionale di Rocca Albornoz

15 gennaio 2023              Concerto attoriale           S. Prokofiev, “Pierino e il Lupo” (versione a 7 strumenti)     Voce recitante Stefano Fresi

Strumentisti dell’Accademia degli S.vitati

(solo questo concerto: Auditorium dell’Università della Tuscia – via Santa Maria in Gradi)

19 febbraio 2023              Polifonia vocale      gruppo vocale diretto da Antonella Bernardi

12 marzo 2023                  concerto vocale               “La canzone popolare romana”

Toni Fornari, Emanuela Fresi (voci) Stefano Indino(fisarmonica)

2 aprile 2023                     Concerto di Pasqua        Boccherini: “Stabat Mater”

Antonella Bellavia (soprano)

Strumentisti dell’Accademia degli S.vitati

14 maggio 2023                Concerto da camera       Beethoven “a 3”

Strumentisti dell’Accademia degli S.vitati

21 maggio 2023                Il Belcanto italiano          musiche di G. Rossini, G. Donizetti, V. Bellini, G. Verdi

Giovani cantanti dell’Accademia

18 giugno 2023                 concerto operistico        Mozart, “Così fan tutte” (versione a 9 strumenti)

Giovani cantanti dell’Accademia, Federico Amendola

 

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