Premio “Vetus Urbs” Cesare Iacoponi, venerdì 24 marzo ore 15.30, sede di Unindustria a valle Faul, Viterbo. Ultimo atto, in ordine di tempo, dell’omonima associazione culturale. Quattro giovani finalisti, tre del Liceo Ruffini, uno dell’istituto Santa Rosa, ai quali verrà assegnato un piccolo, ancorché significativo, premio per gli studenti che “amino la loro città, come l’ha amata mio padre Cesare”, sottolinea Sandro Maria che già sta preparando l’edizione numero tre. Se gli chiedi qual è lo spirito, la vocazione, il fine ultimo dell’associazione, ti risponde senza esitazione alcuna: “Fare cultura a trecentosessanta gradi”. Che si tratti di racconti, di saggi, di poesie, di pittura, di musica, non importa. Non c’è alcuna discriminazione rispetto alla conoscenza e al confronto su tutte le branche del sapere umano. Iacoponi figlio è stato direttore di banca: “Ho inaugurato diciassette filiali in tutto il mondo, poi sono stato consulente per diverse imprese, infine sono tornato a Bagnaia, anche perché di Bagnaia è mia moglie”. Una passione autentica per l’arte, la storia, la scrittura. “Qualcosa che mio padre Cesare, mi ha trasmesso in eredità. Da lui, che era un funzionario che contabilizzava i dati delle famiglie, per inviarli in Comune, ho imparato a rispettare le tre “erre”: regola, rispetto, responsabilità. Era terzo di sei figli, nato a Montefiascone nel 2018, è stato Cavaliere della Repubblica, cofondatore del gruppo culturale “La ginestra”, vincitore di innumerevoli premi nazionali, tra i quali quello della Presidenza del Consiglio, nutriva un profondo amore per la sua bella Viterbo. Da qui la sua prima opera “Viterbo e la sua storia”. L’associazione che porta il nome del padre conta 32 iscritti. “E tutti – garantisce Sandro Maria – hanno a che fare con la cultura a vario titolo”. Un motivo di orgoglio, ma pure un impegno gravoso, che invece di creare stanchezza, stimola lo spirito di iniziativa. E’ il calendario stesso del programma associativo a testimoniarlo. “Innanzi tutto, insieme all’Università della Tuscia, stiamo preparando il terzo bando del premio “Vetus Urbs”, sul tema Santa Maria in Gradi. Con la confraternita dei Templari abbiamo poi avviato uno scambio di idee e di attività che intanto ha prodotto l’organizzazione di una mostra sui reperti medievali che si terrà dal 21 al 27 maggio. Ancora, una rassegna aperta, dal 6 al 28 maggio, attraverso la quale intendiamo inviare a tutto il mondo un messaggio di pace, dedicato in particolare a Russia e Ucraina. Ma è anche un messaggio che, più in generale, intende essere una condanna della violenza sulla donna, regina di sofferenza e di speranza. Un messaggio che ruota intorno ai sette vizi capitali, trasmesso con altrettante opere pittoriche, da altrettanti artisti internazionali”. Un vulcano di idee,Sandro Maria Iacoponi: “Abbiamo pensato a coinvolgere nelle nostre iniziative anche i detenuti di Mammagialla, che rappresentano una importante fetta della popolazione, pure se non residente. Stiamo lavorando con i vertici del carcere per istituire, o meglio allargare, il premio ad artisti che con la scrittura, con la musica, con la pittura, con la scultura, sappiano realizzare quella che io chiamo immagine dell’immaginazione. Cioè come immaginano, loro, da dietro le sbarre, la città di Viterbo e la vita a Viterbo”. “Io, per fortuna, non devo immaginarla. Io la amo. Da sempre”.
Assegnazione premio “Vetus Urbs”, Sandro Maria Iacoponi: “L’amore per Viterbo, una passione di famiglia”
di Luciano Costantini