Fers,Angelilli:”Una sfida che tutti dobbiamo affrontare nel rispetto della vocazione territoriale”

di Luciano Costantini

I processi partecipativi nei progetti di trasformazione urbana-Viterbo”: complimenti a chi ha avuto l’idea e a chi ha realizzato la locandina, su tenue fondo bianco-celeste-grigio, della convention di palazzo dei Priori, fissata per definire almeno le linee guida della Viterbo che sarà. Locandina che propone quattro figure stilizzate impegnate a raccogliere dei carichi e passarli ad una quinta che sopra una scala imbraccia un altro carico e lo aggiunge agli altri per innalzare una torre. Evidente allegoria plastica per testimoniare lo sforzo collettivo nel far crescere a città. Nella circostanza – e non è un dettaglio – è la gente che decide come e quanto vuole crescere. Un’operazione, insomma, che parte dal basso. “Un percorso partecipativo”, lo definisce la sindaca, Chiara Frontini, nel presentare nel pomeriggio in Sala Regia il primo confronto tra amministrazione comunale e “tutti i cittadini” per stabilire insieme come utilizzare le risorse del Fers, che altro non è che l’acronimo di Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Oltre diciassette milioni di euro. Nella sala, in chiarissimo sold out, ci sono i rappresentanti di imprenditori, associazioni di categoria, istituzioni scolastiche, parti sociali. Cioè il tessuto cittadino. “A differenza dei 66 milioni, stanziati con il Pnrr – precisa la prima cittadina – la cui destinazione è stata decisa dal Comune, in questo caso saranno le forze vive di Viterbo a fissare insieme a noi tempi e modi degli obiettivi. Dovremo essere in grado di costruire seriamente la chanche di candidarci a capitale europea della cultura. Oggi mettiamo la prima pietra di un lungo percorso”. Quattro, nella sostanza, i settori sui quali prenderà gambe il progetto Fers: spazi e sicurezza urbana; transizione energetica; transizione digitale; turismo e cultura. Se ne discute in una tavola rotonda e due tavoli di lavoro. Poi sarà la seconda tappa, quella delle richieste dei cittadini attraverso le cosiddette “manifestazioni di interesse” che da ieri possono essere inviate in Comune al fine di aprire un partneriato entro il mese di aprile. A fine giugno il progetto finale, con annessi interventi e finanziamenti, che sarà presentato alla Regione. Dice, la vice presidente della Regione, Roberta Angelilli: “Siamo di fronte a una sfida ineludibile che tutti dobbiamo affrontare nel rispetto della vocazione territoriale. E per la prima volta la gente diventa parte attiva dei processi decisionali”. Un impegno ad alto rischio, comunque durissimo, perché in questo caso il tempo non è una varabile indipendente. Con i soldi del Fers e quelli del Pnrr il Comune si ritroverà nelle casse quasi 85 milioni da spendere in tempi brevi. A giudicare dai lavori indicati dal dirigente all’Urbanistica, Stefano Peruzzo, alcuni di essi sono già cantierabili se non addirittura cantierati, comunque tutti identificati: dal risanamento delle Case Minime al rifacimento dello stadio Rocchi, dalla sistemazione dell’area sportiva di Santa  Barbara alla passeggiata intorno alle mura civiche, dal restauro dei musei cittadini alle strade, dalle riparazioni in alcune scuole alla messa a norma della piscina e del Palazzetto comunale, dagli interventi a palazzo Gallo e alla sede dell’ex Circoscrizione di Bagnaia. C’è tanto e di più per immaginare una trasformazione epocale della città. Ma gli interrogativi che si porta dietro, anzi che sono davanti, sono altrettanto giganteschi.

 

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