AISM Viterbo, consegnati 2400 euro dalla raccolta fondi in ricordo del sindacalista Rodolfo Rinaldi

In Italia, ogni anno, 3.600 persone vengono colpite dalla SM. Una nuova  diagnosi ogni 3 ore. La sclerosi multipla  è una grave malattia del sistema nervoso centrale, cronica, imprevedibile e spesso invalidante. Si manifesta per lo più con disturbi del movimento, della vista e dell’equilibrio, seguendo un decorso diverso da persona a persona.

Sono 133 mila le persone colpite da SM. L’Italia è il paese a rischio medio-alto di sclerosi multipla: è di 6 miliardi di euro l’anno il costo sociale medio  della malattia. Ne conosceva tutti i dati e i connotati il viterbese Rodolfo Rinaldi che questa malattia l’ha subita per lunghissimi anni, cercando di non scalfire la propria quotidianità, di cui la parte professionale vissuta nel sindacato Cisl a combattere in nome del  Sicet  il diritto alla casa rappresentando chi non ne aveva.

Era molto amato Rodolfo, accanito tifoso della Viterbese,  il vuoto lasciato dalla sua perdita è stato incolmabile per la sua famiglia, per tutti coloro che lo hanno amato soprattutto per il figlio Riccardo, per la moglie Silvana, che insieme al cognato Paolo Ivano Cuccello che ne è stato il promotore hanno avviato una sottoscrizione ad inizio anno per la quale sono stati raccolti 2.400 euro, destinati  all’Aism viterbese, consegnati nel corso di una cerimonia tenutasi  presso il Sicet di Viterbo, rappresentato da Marco Proietti, in cui è intervenuto il presidente dell’Aism De Vito, i fondi  andranno attraverso obiettivo mirato  di cui verrà dato nota, a sostenere i fabbisogni primari delle persone affette da SM, nello specifico  trattamenti necessari per assicurare loro una migliore qualità di vita.

L’impegno continua” è stato inciso sulla targa scoperta nella sede del Sicet in via Marescotti a Viterbo in ricordo della figura di Rodolfo Rinaldi. Un impegno che guarda avanti,  come assicurato dallo stesso Paolo Ivano Cuccello in nome della Famiglia.  “Celebrare i valori della solidarietà e della sussidiarietà è il modo più autentico per ricordare Rodolfo”.

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