Venerdì 15 dicembre, presso lo Spazio Attivo – Lazio Innova di Viterbo, si è tenuto l’evento conclusivo del progetto “La Francigena e le vie del gusto in Tuscia”, supportato dalla Regione Lazio.
La DMO (Destination Management Organization) La Francigena e le vie del gusto in Tuscia è la più grande aggregazione turistica della Tuscia, che ha visto la partecipazione e la collaborazione di più di 60 enti pubblici e privati e che si pone come nuovo punto di riferimento per vivere e scoprire da vicino il territorio che circonda Viterbo, con il suo patrimonio storico e naturalistico.
L’incontro ha offerto ai numerosi partecipanti la possibilità di raccontare la propria esperienza vissuta all’interno del progetto, di condividere riflessioni sul suo andamento e sulle prospettive future. Sono stati discussi i risultati raggiunti e le sfide incontrate, con un focus particolare sulla promozione del territorio e sulla valorizzazione delle sue peculiarità enogastronomiche.
Lo Spazio Attivo di Viterbo è uno dei tanti luoghi, afferenti alla Regione Lazio, che promuove progetti e idee imprenditoriali e ospita progetti d’impresa e startup innovative attive in prevalenza nella filiera dell’industria culturale e creativa. Il responsabile Giulio Curti ha dato il benvenuto agli ospiti presentando le attività in ambito di turismo e promozione territoriale, lasciando spazio anche ai contributi offerti dalla progettazione europea, illustrati da Maurizio Sabattini, responsabile dell’Ufficio Europa della Regione Lazio.
L’assessore al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Viterbo, Silvio Franco, ha posto l’accento sull’importanza del partenariato che grazie alla DMO si è costituito con l’auspicio di mantenere viva la collaborazione anche nel futuro, tema condiviso da Alessandra Terrosi, sindaca di Acquapendente, nonché presidente della DMO che ha portato i saluti di Luigia Melaragni, Segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia e membro del direttivo della DMO.
Un esempio delle fattive collaborazioni che si sono concretizzate all’interno del progetto è stato il “Paniere del Pellegrino”, uno dei punti di forza del progetto, realizzato con il Politecnico di Milano: un contenitore che accompagna il viaggiatore nel suo cammino lento e consapevole, pensato per riporre i prodotti enogastronomici del territorio. Anne Schoonbrodt, che si occupa di relazioni internazionali per il Politecnico, ne ha illustrato l’attività e i progetti, tra cui appunto la progettazione del paniere.
A proposito di permanenza sul territorio, Tiziana Governatori, presidente di Federlazio Viterbo e consigliera della Camera di Commercio, in qualità di top manager dell’Hotel Salus Terme, ha posto all’attenzione il fatto che il nostro territorio è pronto a un percorso di crescita e a una ricezione distribuita su tutti giorni della settimana e ad un livello internazionale.
All’interno del progetto ha avuto una parte fondamentale l’aspetto sociale, all’insegna dell’inclusività e dell’accessibilità: in questo settore hanno avuto un ruolo importante l’associazione Sorrisi che Nuotano Eta Beta e la cooperativa sociale Alice Nova.
Maurizio Casciani, presidente uscente di Sorrisi che Nuotano Eta Beta, ha raccontato l’esperienza dei ragazzi con disabilità che, grazie all’evento “Storie di bici e di amicizia lungo la Via Francigena” si sono avvicinati al territorio e alla sua affascinante storia attraverso una passeggiata in bicicletta lungo il suggestivo tratto della via Francigena presso strada Signorino.
Rimanendo in ambito sportivo, l’intervento del professor Massimo Neri, docente di Scienze Motorie presso il liceo Mariano Buratti, istituto sostenitore del progetto, ha raccontato il lavoro svolto con gli studenti alla scoperta del tracciato antico della via Francigena, allo scopo di creare in futuro una guida sulla via tramite un lavoro digitale con altri docenti.
In rappresentanza di Alice Nova, altra eccellenza della compagine sociale della Tuscia, Angelo Vitali ha posto l’accento sulla competenza degli operatori all’interno della cooperativa addetti all’accoglienza e quindi su una debita formazione.
Relativamente al settore enogastronomico, l’assessore allo Sviluppo e alle Attività Produttive del Comune di Canino Daniele Ricci ha sottolineato il ruolo fondamentale della DMO nella comunicazione tra le varie realtà che compongono un territorio, anche piccolo, come quello di Canino, ma ricco di risorse, a partire dall’olio sino agli Etruschi di Vulci.
Tolmino Piazzai, presidente dell’associazione Teatro Boni di Acquapendente, nella sua pluridecennale esperienza in campo turistico, sociale e artistico, ha raccontato come si è arrivati, a partire dagli anni Novanta, alla costituzione della Associazione Europea delle Vie Francigene.
Anche il Comune di Tuscania ha partecipato attivamente al progetto, collaborando attivamente con PromoTuscia, ente gestore dell’ufficio turistico comunale, sotto la responsabilità di Cecilia Marziali, la quale ha illustrato i progetti di ampliamento dell’offerta turistica locale, dalla realizzazione della nuova cartina turistica, alla proposta del biglietto integrato per far conoscere le molteplici risorse storiche, artistiche e naturalistiche della città.
E PromoTuscia, partner capofila del progetto, ha concluso l’incontro facendo un bilancio tecnico e professionale dell’esperienza nel suo complesso e parlando dei possibili sviluppi futuri.
L’intervento si è aperto nel ricordo di Antonio De Luca, amministratore unico dell’azienda da poco scomparso e coniuge di Ivana Pagliara, Destination Manager del progetto. Le due titolari di PromoTuscia, Ivana Pagliara e Maria Luigina Paoli, hanno posto l’accento sulle ultime tendenze del mercato turistico, che si delinea sempre più dal punto di vista digitale, assumendo il nome di “turismo 4.0”, in grado di avvalersi delle più avanzate tecnologie informatiche per elaborare una grande quantità di dati e offrire esperienze di viaggio sempre più efficienti.
L’avanzata del digitale però non può prescindere dal territorio, che rimane la base fondamentale su cui costruire e personalizzare l’esperienza turistica: si arriva così al “global local”, un servizio per il mercato globale adattato di volta in volta al singolo territorio, per non perdere l’identità locale e per conservare la memoria e soprattutto non può prescindere dalla comunità locale, da chi il territorio lo vive e lo anima. Non mancano, infatti, all’ interno della DMO, associazioni culturali che si occupano di teatro, di danza e musica, di turismo equestre, biking e trekking, oltre, beninteso, ad aziende di vinicoltori e olivicoltori.
Anche se l’evento segna il termine formale del progetto, il sentimento diffuso è quello di far sì che il lavoro fatto debba continuare, mantenendo lo spirito di collaborazione che ha caratterizzato La Francigena e le vie del gusto in Tuscia e i suoi partner, continuando a valorizzare e promuovere la bellezza unica del nostro territorio.