Lago di Vico, la Regione Lazio dovrà ripristinare gli habitat malati

lago di vico

Una sentenza fondamentale, che potrebbe fare scuola in Europa, segnando un punto a favore della tutela dei siti Natura 2000. Il 30 aprile, il Consiglio di Stato si è pronunciato sull’appello presentato da Lipu e ClientEarth per la salvaguardia del Lago di Vico, in Provincia di Viterbo, accogliendone integralmente le contestazioni e le richieste. La Regione Lazio e l’Ente Monti Cimini – Riserva naturale Lago di Vico dovranno adesso agire rapidamente, entro sei mesi, adottando le misure necessarie a contrastare la distruzione degli habitat protetti del lago.

Negli ultimi anni, nel Lago di Vico si sono accumulati i nitrati provenienti dal dilavamento dei fertilizzanti (così come di alcuni pesticidi) utilizzati nelle coltivazioni intensive di nocciole, molto diffuse nell’area circostante. I nitrati hanno favorito la proliferazione di alghe rosse e l’eutrofizzazione delle acque, danneggiando seriamente l’ambiente e rendendo l’acqua del lago non potabile. Il tutto in un’area protetta, sito della rete Natura 2000 e luogo di importanti presenze naturalistiche.

Il Consiglio di Stato ha stabilito che le autorità erano già da tempo a conoscenza del problema. Nella sentenza (definitiva e non più appellabile), si chiarisce che «secondo il vincolo della Direttiva Habitat, da un lato non è accettabile aspettare che si verifichi un degrado o una perturbazione per adottare tali misure [di tutela degli habitat protetti, ndr]; d’altro lato, se il degrado è già in atto, non basta più solo prevenirlo, ma occorre contrastarlo, per ripristinare lo stato riscontrato al momento della individuazione del sito». Le misure che la Regione metterà in atto, si legge, dovranno essere «efficaci, adeguate, con effetti misurabili». La sentenza offre così un importante precedente nazionale circa la portata dell’obbligo delle misure della Direttiva Habitat ed esprime principi utili alla gestione e alla tutela dei siti Natura 2000.

Non solo: Lipu e ClientEarth hanno di recente contestato anche la mancata adozione da parte della Regione Lazio di soluzioni per risolvere il problema specifico della potabilità delle acque e per ridurre i livelli nocivi di nitrati, ottenendo due ulteriori successi. Alla Regione è stato infatti ordinato di impegnarsi a migliorare la qualità dell’acqua e creare una Zona Vulnerabile ai Nitrati.

Il Lago di Vico, che sta pian piano morendo, può insomma rinascere, assieme alla speranza che le normative di protezione ambientali siano rispettate e applicate davvero. Sarebbe un beneficio per chiunque.

 

Articolo di Giorgia Gaibani

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI