Un territorio resiliente in cui soffrono i settori tradizionali (agricoltura, manifattura, commercio) per lasciare spazio a quelli a maggior componente innovativa e sostenibile (come le attività professionali e tecniche) e un tessuto produttivo che necessita di un’attenzione particolare nei confronti dell’imprenditoria femminile e giovanile che sta mostrando un sensibile rallentamento. Il tutto nell’ambito di un contesto in cui spiccano l’aumento dell’export (+5,5% soprattutto nell’agrolimentare e nel tessile-abbigliamento, mentre cala l’export della ceramica) in percentuale maggiore rispetto alla media regionale e nazionale e, al contrario, una riduzione della liquidità di imprese e famiglie oltre a un mercato del lavoro che desta preoccupazione.
Questi alcuni dati illustrati mercoledì 3 luglio durante la presentazione, presso la sede della Tuscia della Camera di Commercio di Rieti Viterbo, del terzo Rapporto 2023 sull’Economia dell’Alto Lazio. Un documento che rappresenta un’analisi approfondita delle tendenze economiche, dei punti di forza e delle sfide che caratterizzano le province di Rieti e Viterbo e che, come spiegato dal Presidente dell’Ente camerale, Domenico Merlani, che ha illustrato l’andamento delle iscrizioni al Registro Imprese nel 2023, ben 1736 a fronte di 1646 cancellazioni (con un saldo positivo quindi di 90 unità), “vuole dimostrare come la diversità del nostro tessuto economico possa rappresentare un punto di forza che dobbiamo continuare a valorizzare, compensando le difficoltà a livello infrastrutturale che rendono complesse le comunicazioni sia all’interno del territorio sia da esso verso l’esterno”. “E’ necessario però agire per mantenere costante il reddito reale delle famiglie e la capacità delle imprese di investire – ha aggiunto – come dimostrano i dati sulla riduzione dei depositi e degli impieghi a causa dell’inflazione, dell’alto costo del denaro, della difficoltà di accesso al credito”.
Come illustrato dal Segretario Generale della Camera di Commercio di Rieti-Viterbo, il valore aggiunto provinciale cresce un po’ meno rispetto alla media regionale e nazionale e la ricchezza pro capite (21.041,6 euro annui) risulta ancora lontana dalla media nazionale (29.666,1) e regionale (33.652). Poi c’è il dato particolare del turismo, che vede da un lato un numero di imprese del comparto “alloggio e ristorazione” in leggero calo ma dall’altro prospettive positive dal punto di vista degli arrivi (+11,5%) e delle presenze (+8,1%) nella Tuscia, che confermano il trend già registrato nel 2022, elemento che potrebbe indirizzare investimenti imprenditoriali in questo comparto. Da segnalare, come ribadito dalla Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Rieti-Viterbo, Giuseppina Polidori, l’importanza di un’attenzione istituzionale nei confronti dell’imprenditoria femminile, con una provincia di Viterbo al quinto posto in Italia per quota di imprese femminili sul totale (27,6%), ma che purtroppo vede queste imprese in costante calo dal periodo Covid (-2,5% dal 2019 al 2023), con una probabilità di “sopravvivenza” di queste realtà imprenditoriali a 3 e 5 anni dalla creazione inferiore a quelle gestite da uomini.
Hanno contribuito alla discussione il Prefetto di Viterbo, Gennaro Capo, il Presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, l’Assessore comunale allo Sviluppo economico locale e turismo del Comune di Viterbo, Silvio Franco, il Pro Rettore dell’Università degli Studi della Tuscia, Alvaro Marucci, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Viterbo, Colonnello Massimo Friano.