Proseguono gli appuntamenti per il Ferento Teatro Festival. Mercoledì 17 luglio, alle ore 21.15, al teatro romano di Ferento, Davide Sacco dirigerà “Amleto”, da Shakespeare, con Francesco Montanari e Franco Branciaroli. Sarà una rivisitazione del capolavoro di William Shakespeare ambientata in una Danimarca degli anni ’30, in cui il protagonista, chiuso nella sala cinematografica del palazzo di famiglia, rivive – in un perpetuo incubo – la notizia della morte del padre, al quale resta legato da un rapporto simbiotico. Le trame e i giochi di potere si consumano tra il freddo e la neve fuori e il bianco e nero imperante all’interno. Amleto, principe di Danimarca, si è rifugiato nel teatro di palazzo fatto costruire dal defunto padre. Lì passa le sue giornate davanti a un telo da proiezione, con cui ha creato il suo personalissimo cinema. E lì lo troviamo quando si apre il sipario, elegante, in smoking, ma dimesso, con il papillon slacciato e la giacca buttata tra le poltrone di velluto rosso. Continua a guardare lo stesso film, anzi, solo l’inizio, la notizia d’apertura del cinegiornale di due mesi prima: “Amleto, re di Danimarca, è morto, avvelenato da un serpente”. Quel breve messaggio per informare la nazione continua a passare davanti ai suoi occhi, seguito da filmati del padre che lo mostrano nel pieno del suo vigore, in battaglia e nei momenti felici.
Ed è a questo punto che il fantasma del re prende vita e rivela ad Amleto una verità destinata a sconvolgere i suoi giorni: la sua morte non è stata un terribile incidente, ma l’opera del fratello Claudio, adesso re al suo posto e sposo di Gertrude, madre di Amleto. Compito del figlio, ora, è la vendetta. E Amleto si mostra pronto. Il fantasma del padre, però, non svanirà con l’arrivo del giorno, resterà accanto a lui, presente forse più che in vita, condizionando le sue azioni e i suoi pensieri. Sarà lui, da questo momento in poi, a portare avanti la trama della vendetta, tessendo una tela che non lascerà scampo ai comprimari di questa storia e trasportando tutti al tragico epilogo finale.
“Affrontare Amleto – spiega il regista Davide Sacco – significa approcciare a una tradizione teatrale internazionale vivissima e profondissima. La scelta di questo progetto nasce da una ricerca personale e artistica sul tema dell’eredità e del confronto padri/figli, nonché sul passaggio generazionale. In questo senso, Amleto è per me il testo che maggiormente mi permette di affrontare questi temi. Nella mia visione, Amleto e il padre sono le due facce della stessa moneta, si assomigliano così tanto da diventare lo stesso personaggio. E Amleto figlio è così ossessionato dal padre perso che si trasforma in lui per vendicarlo, e Amleto padre è così connesso al figlio da non riuscire a lasciarlo andare, a lasciarlo crescere, a lasciarlo decidere in autonomia. Non è un caso che le età del cast siano tutte sfalsate di vent’anni rispetto all’originale. Volevo – conclude – che passasse la consapevolezza dell’età, l’essere orfani in età già adulta ma ugualmente impreparati a vivere, perché non si hanno avuto dai padri le giuste basi per avanzare o perché, semplicemente, non si è pronti”.
Ferento Teatro Festival 2024 è organizzato, come avviene da oltre venti anni, da Consorzio Teatro Tuscia con la direzione artistica di Patrizia Natale ed è sostenuto dal contributo del Ministero della Cultura, che dal 2022 lo ha riconosciuto Festival a livello nazionale, dal Comune di Viterbo, dalla Regione Lazio, da Fondazione Carivit e da Ance Viterbo.
Per ulteriori informazioni sui biglietti e sulla stagione teatrale, consultare la pagina fb Ferento Teatro Romano o il sito www.teatroferento.it/.