Leonardo Principe, generazione Z, ha costruito il suo sogno: un allevamento di galline ovaiole a Tuscania

di Rossella Cravero

Per trascinarlo nell’orto, quando era piccolo, serviva la mancetta del nonno. Oggi, in quella stessa campagna, a Tuscania, tra il frutteto e gli ortaggi, Leonardo Principe classe 2004 ha costruito il suo sogno: un allevamento di galline ovaiole. A fare il “miracolo” ci ha pensato il Covid, mettendo a frutto l’esempio del nonno che è stato ispiratore e guida.

“Quelle giornate di reclusione forzata , quel nulla che ci è arrivato addosso così all’improvviso mi aveva fatto sentire perso, un po’ come tutti, credo. Le galline sono state per me una possibilità di rinascita”. Da qui anche la scelta del nome dell’allevamento: “Abovo”, proprio a indicare un nuovo inizio. E così dopo aver racimolato materiale che non veniva utilizzato in campagna e dopo aver riempito le giornate con scorpacciate di video e tutorial sulla costruzione dei pollai, ecco che, nella campagna di famiglia, Leonardo nel 2020 ha messo insieme le sue prime galline.

Da quattro anni si dedica a loro ogni giorno, in un incastro perfetto tra la sua attività da “imprenditore agricolo” e quella di studente, ieri al liceo scientifico a Montefiascone, oggi alla facoltà di Agraria a Viterbo. La mattina si raccolgono le uova, il pomeriggio si provvede al mangime, al controllo degli abbeveratoi e alla pulizia, racconta soddisfatto del suo sapersi organizzare.
Le amiche pennute, da lui battezzate “libere e spensierate” sono arrivate a essere una cinquantina, per una produzione giornaliera media di 25 uova. “Ci sono momenti in cui sono poche rispetto alla richiesta, ma per ora non posso aumentare troppo, altrimenti potrei avere il problema contrario”.

Le prime a conquistarlo sono state le Australorp e le Ancona. E sono queste ultime, che con il loro piumaggio puntinato nero e bianco, rappresentano un legame forte con il territorio. “Queste galline sono autoctone di questa zona, battezzate Ancona, perché è da quel porto, che alla fine dell’’Ottocento, sono state imbarcate verso l’Inghilterra e li sono state allevate in quantità. Nella Tuscia erano le preferite dai contadini, perché ai tempi del papato, quando veniva il messo a riscuotere il raccolto di uova, le Ancona si mimetizzavano bene negli uliveti e riuscivano a ingannare lo sguardo attento dell’esattore nel contare quelle bianche e quelle nere (le Livornesi). Ecco che le uova delle Ancona sono state per anni il bottino ‘nascosto’ per le tavole dei contadini”.

Leonardo non si è fatto mancare nemmeno il piacere di sperimentare un incrocio personale, dando vita alle galline col ciuffo, rimaste orfane appena nate sono cresciute grazie all’incubatrice, un regalo di compleanno, che gli ha permesso di far crescere “le figlie” di un gallo padovano e una cocincina nana. Successivamente ha iniziato con la vendita delle uova passando all’allevamento delle Livornesi e Isa Brown.

Ai tempi della scuola, Leonardo Principe partiva con le sue confezioni di uova nello zaino, ognuna con il timbro che ne garantiva la data della deposizione, oggi la vendita si è estesa ad alcuni clienti di Tuscania, a qualche negozio del territorio, “in questo modo – ci spiega – ottimizzo anche il tempo delle consegne”.

E come in ogni famiglia che si rispetti, ognuno ha un suo spazio, dai più giovani agli anziani. Tra le varie postazioni c’è un angolo dedicato all’inserimento delle nuove arrivate che devono essere introdotte nell’allevamento, “le galline hanno un senso della gerarchia molto forte, se le mettessi subito tutte insieme, le anziane non le avrebbero risparmiate, invece io le tengo separate dalla rete, hanno modo di conoscersi a distanza e poi quando è il momento opportuno vengono messe tutte insieme durante la notte”. Ma c’è anche una zona destinata alle anziane, una casa di riposo per le vecchie signore pennute, “perché non posso certo abbandonarle alla fine di una onorata carriera”.

Quello di Leonardo Principe è un allevamento “Free range”, ossia galline allevate all’aperto in ampi spazi con la possibilità di razzolare in libertà. A metterle al riparo dal pericolo di volpi e faine c’è Atena uno splendido cane maremmano che è stato appositamente scelto per garantire sicurezza all’allevamento.

Guardando al futuro, il giovane Principe pensa ai suoi studi, alla facoltà di Agraria con indirizzo zootecnico e anche a un’esperienza all’estero o un giro per l’Italia per conoscere altre realtà e far crescere la sua esperienza, ma alla fine Tuscania resta il campo base ed è qui che vedrà il suo sogno crescere sempre di più.

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