La sindaca Frontini premia il concittadino Francesco Baffo, giovane talento della televisione italiana

di Donatella Agostini

cover

“Francesco si fa voler bene, è una persona affettuosa ed entusiasta. Non vedevo l’ora di girare insieme a lui perché mi fa stare bene. Lui ha questa magia dentro». A parlare da un video di backstage, trasmesso per l’occasione, è Raoul Bova, il protagonista della 14a edizione della fortunatissima fiction “Don Matteo”, al debutto lo scorso 17 ottobre. E il Francesco di cui parla è Francesco Baffo, il giovanissimo attore viterbese che nella fiction interpreta Bart, bambino con la sindrome di Down appassionato di apicoltura. Questa mattina a Palazzo dei Priori, nel corso dell’evento organizzato dall’amministrazione comunale e moderato dal producer televisivo Carlo Cozzi, Francesco è stato festeggiato dalla sindaca Chiara Frontini, dagli assessori Rosanna Giliberto e Giancarlo Martinengo, dai genitori Luca Baffo e Sabrina Faina, e dalla nutrita rappresentanza dei suoi compagni di scuola, accompagnati dalle maestre e dalla dirigente dell’Istituto comprensivo Ellera d.ssa Gianna Diana.

“Tutto è nato un po’ per scherzo», ha raccontato la mamma di Francesco, Sabrina. “Abbiamo letto un avviso di casting su un social, in cui cercavano un bambino con la sindrome di Down dagli otto ai dodici anni che fosse residente nel Lazio. Io e mio marito abbiamo deciso di far partecipare Francesco, che, avendo superato i provini, è stato scelto per interpretare Bart in “Don Matteo”». L’arrivo del personaggio interpretato da Francesco Baffo è stata una piacevole sorpresa per tutti i telespettatori, e ha focalizzato l’attenzione sul piccolo attore viterbese, a livello cittadino ma anche e soprattutto a livello nazionale. «Voglio ringraziare tutta la città di Viterbo perché si è stretta intorno a Francesco in un ideale abbraccio, e riceviamo tanti messaggi ed attestazioni di stima nei suoi confronti. Questo ci rende particolarmente felici e orgogliosi», ha proseguito Sabrina Faina. «Uno dei complimenti che più frequentemente riceviamo riguarda l’espressività degli occhi di nostro figlio. Bart è un bambino che parla poco, ma che si esprime tanto con il viso e soprattutto con gli occhi, che sono poi l’elemento che identifica immediatamente un bambino con la sindrome di Down. Dietro un mondo di apparenti barriere, si cela sempre un mondo di opportunità che tutti noi dobbiamo cogliere». Va detto inoltre che nella trama della fiction la sindrome di Down non è particolarmente enfatizzata. «Entra “il giusto”, nel senso che è inevitabile accorgersene, tuttavia non è determinante. Bart parla poco, ma perché è stato costretto a vivere isolato da un padre ossessionato dal Covid, e non è più abituato a parlare e ad interagire con le altre persone. Non perché abbia la sindrome di Down». Il tema delle opportunità è stato affrontato anche dalla dirigente scolastica Gianna Diana: «Francesco ha fatto un lavoro enorme, di memorizzazione, di resilienza su un set impegnativo. Lui ci ha dimostrato davvero in modo pratico che l’inclusione è questo: bisogna valorizzare le potenzialità di ognuno, obiettivo virtuoso e difficile, ma è quello che siamo chiamati a fare. Nella nostra scuola siamo abituati a termini come coinvolgimento, senso di appartenenza, accettazione. L’integrazione l’abbiamo superata ormai da tempo». Francesco è amatissimo a scuola, tanto che Adele, una sua compagna, ha voluto leggere a nome di tutti una poesia a lui dedicata. «Francesco, noi guardiamo la tv, tu invece ci sei… noi camminiamo, tu corri… il nostro cuore è un puzzle e tu hai il pezzo centrale». In chiusura dell’evento, l’intervento della sindaca Chiara Frontini: «Il messaggio più importante da dire a Francesco, ai suoi genitori, e a tutti i presenti, è che queste sono le giornate per cui vale la pena. Perché ci permettono di fissare concetti fondamentali, in una società di cui troppo spesso sentiamo parlare in termini negativi. Esperienze belle, vite belle come quelle che stiamo raccontando oggi sono spesso poco raccontate. Invece vogliamo dire a Francesco che è un grande dono. Non soltanto per Viterbo, che ha l’onore di averlo come cittadino, ma per tutto il Paese. Le storie come la sua ci rammentano ciò per cui dobbiamo lottare e per cui vale la pena essere qui». Al termine, la sindaca ha consegnato nelle mani del piccolo Francesco una targa ricordo con la dedica “A Francesco Baffo, giovane talento della televisione italiana, in occasione del suo debutto televisivo. Ad maiora semper”.

Francesco Baffo

Francesco Baffo con i genitori

DonMatteoRaulBova

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI