Massimo Curti ha trasformato la sua passione per la profumeria in un brand di successo al centro di Viterbo

Massimo Curti - cover

Anche in questi giorni, se si attraversa Corso Italia a Viterbo, si rimane colpiti dal continuo aumento di locali commerciali vuoti, insegne importanti che se ne sono andate lasciando per altro quella che rimane la via principale della Città dei Papi. In controtendenza, facendo due passi più avanti si arriva a via della Sapienza, oggi dominata dalla profumeria storica e dallo store che Massimo Curti ha appena aperto colmando gli spazi di Kasanova, catena che non ha resistito. Una inversione di tendenza, quella del commerciante viterbese, che ha iniziato nel 1978 dalla piccola profumeria al civico 9 di via della Sapienza, a seguire poi al n.11 al piano terra dell’antico palazzo Carletti, creando un meraviglioso spazio olistico la cui selezione di fragranze arreda come fosse una collezione privata. Allungandoci sino a via Marconi, dove in uno spazio vetrina c’è l’Emporio beauty che offre profumi, make-up e trattamenti delle migliori marche in una linea a prezzo conveniente

Ricerca ed evoluzione costante hanno distinto la storica profumeria Curti, resa oggi una eccellenza della profumeria artistica multifunzionale. Rinnovamento, assortimento e servizio sono i fattori alla base delle strategie che hanno permesso il conseguimento delle performance positive.

A guidare tutto c’è lui, Massimo Curti, over 60 che ha attraversato un cammino di crescita settoriale ultraquarantennale. L’anno di svolta è stato il 2000 con la creazione dell’Editions de Parfums Frèdèric Malle, utile per sostenere la profumeria e riportarla al suo splendore. Un sodalizio frutto di una stima reciproca che sancisce un rapporto duraturo.

Massimo Curti, nel suo andamento pacato, si racconta. Siamo nel suo quartier generale, il cuore pulsantedi Viterbo, nello store ultima sua creatura in cui si stanno apportando gli ultimi ritocchi al salone per parrucchieri, la cui apertura è imminente.

Gli inizi: Quando ho iniziato la profumeria d’avanguardia a Viterbo era Rompietti, quella del sor Pietro e della signora Paola, la posizione centrale e il negozio in cui trovavi tutto, della linea cosmetica e di profumeria, anche i prodotti di ultima moda, non serviva andare a Roma, come si usava a quei tempi, quando non trovavi le cose.
Questo esempio commerciale su di me ha avuto una forte presa. Dagli anni ’60 agli anni ’80 era la vetrina di settore a Viterbo. Poi siamo arrivati noi.

La svolta. Per me è avvenuta dalla partnership con Frèdèric Malle… Che ha messo a fuoco la mia visione, la mia prospettiva professionale. Con l’essere all’avanguardia nel perfezionamento specialistico, nell’evoluzione costante del proprio settore, per essere in linea con una domanda sempre più pretenziosa e qualificata che non pone più in termini di bellezza una marcatura tra pubblico femminile e maschile, andando incontro alla clientela attraverso servizi collegati, con personale preparato.

L’oggi. L’dea di rafforzarci e accentrare la nostra presenza in centro significa non volere troncare un cammino che deve ritornare a far brillare il cuore di questa città, ma l’impegno di noi commercianti si deve integrare a quello di una amministrazione che torna a progettare una politica del centro storico nell’accoglienza, nella sua cura, in una progettualità programmata e non improvvisata in condivisione con gli stessi operatori commerciali. C’è il desiderio di tornare all’esperienzialità nel punto vendita fisico.

Il futuro. Ne ho una visione positiva e voglio continuare a pensare che le strade del centro storico abbiano tutto il potenziale per dare sfogo alla voglia di shopping, di frequentazione da parte di cittadini e visitatori. Ma il compito di questa amministrazione è quello di tornare a investire sul decoro, sull’ornato. Una buona immagine, in particolare di negozi, bar e ristoranti incentiva gli acquisti o il desiderio di fermarsi per un caffè o un pasto, per una compera. Mi meraviglia vedere locali svuotati, lasciati in modo indecoroso con tanto di cartello Vendesi/Affittasi e mi chiedo se le agenzie che li prendono in carico non abbiano il dovere di presentarli appetibili e pronti per accogliere una nuova insegna. E se il Comune non abbia l’obbligo di intervenire laddove questo non avviene.
Chi fa commercio, a qualsiasi livello, è molto attento alla immagine del proprio negozio, perché sa bene che offrire un servizio inappuntabile anche sotto questo punto di vista genera un plus valore di cui non si può non tener conto. Serve perciò una visione seria, messa in atto in una coesione con tutti i partner nella reciprocità dello scambio, delle idee.

Viterbo quale visione futura deve prospettare per potersi sentire sicuro a tutela delle sue attività?

Voglio pensare che abbiamo subìto nell’ultimo quinquennio un grande disorientamento marcato dalla pandemia, che ha pure distratto il sistema di acquisto con l’online e sono sempre più convinto che vige l’urgenza di riprendere in mano questa Viterbo, bellissima, di grande potenzialità, ma molto confusa.

Qual è la sua marcia in più?

L’impegno verso l’eccellenza attraverso le numerose collaborazioni e le caratteristiche principali delle ultime proposte del marchio e la positività. Unito alla tenacia, al buon rapporto con i miei collaboratori, potendo continuare a credere che tutto quello che manca sia realizzabile.

 

Massimo Curti e Frèdèric Malle
Massimo Curti e Frèdèric Malle

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