La Tiroidite di Hashimoto è una patologia autoimmune che riguarda la tiroide, una ghiandola endocrina produttrice di ormoni tiroidei. Questa particolare condizione di tiroidite è caratterizzata dalla presenza di anticorpi che attaccano la tiroide, causando infiammazione e distruzione delle cellule tiroidee. I sintomi caratteristici della tiroidite di Hashimoto sono affaticamento, aumento del peso, pelle secca, stitichezza e perdita di capelli.
La cura dell’alimentazione è fondamentale per poter gestire questa patologia. Una “dieta” sana e equilibrata può aiutare a contenere i sintomi e promuovere un benessere generale della persona. La scelta dei giusti alimenti può aiutare a ridurre l’infiammazione, sostenere la giusta produzione di ormoni tiroidei e a migliorare l’energia.
In questo articolo voglio fornirvi alcuni consigli nutrizionali fondamentali per la gestione della patologia ed elencarvi quali sono gli alimenti da dover assumere e quali quelli da evitare.
Quindi, per chi soffre di tiroidite di Hashimoto, consiglio di:
- Limitare il più possibile l’assunzione di acidi grassi saturi animali e di acido arachidonico (precursori di molecole infiammtorie). Quindi limitare di consumo di latte, formaggi, burro, uova, carne rossa e salumi.
- Ridurre l’assunzione di acidi grassi della serie omega 6. Quindi limitare il consumo di olio di soia, olio di girasole, olio di mais, olio di sesamo, semi di girasole.
- Incrementare il consumo di alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi della serie omega 3 (svolgono una potente attività antinfiammatoria). Quindi aumentare il consumo di pesce azzurro (sgombro, sardine, alici), frutta secca (mandorle, noci e nocciole), semi di lino e olio di lino (da utilizzare a crudo), origano secco e rosmarino.
- Assumere quotidianamente alimenti ad alta concentrazione di vitamine antiossidanti A, C, E (contrastano l’attività dei radicali liberi che stimolano la produzione di molecole infiammatorie). La Vitamina A è contenuta in: pomodori, peperoncino rosso, carote, zucca gialla. La Vitamina C è contenuta in: arance, mandarini, mandaranci, limoni, kiwi, mango, peperoni. La Vitamina E è contenuta in: olio extravergine di oliva, salvia, frutta secca (mandorle, nocciole e noci).
- Consumare preferibilmente cereali integrali in chicco (riso, avena, orzo, miglio, amaranto, quinoa, grano saraceno) per il loro contenuto in acidi grassi polinsaturi (omega 3).
- Eliminare il più possibile prodotti contenenti zuccheri semplici (prodotti di pasticceria in genere, bibite zuccherate, biscotti…) e preferire dolci alternativi cucinati sostituendo latte, uova, burro e zucchero con: bevande vegetali (di riso, avena, mandorla), creme di nocciola, di mandorla, frutta secca, uva passa e succo di mela.
- Ridurre l’utilizzo di alimenti ricchi di glutine per l’azione immunogenica della gliadina.
- Il selenio è un microelemento che può contribuire ad una riduzione dell’infiammazione derivante da questa patologia, contribuendo ad aumentare l’efficacia della terapia farmacologica e a ridurre le sintomatologie. Gli alimenti che contengono un’alta concentrazione di selenio sono rappresentati da: polpo, tonno fresco, pane integrale, sogliola, orata, amaranto, merluzzo, parmigiano.
- Raggiungere un peso corretto. Eccessi alimentari causano un aumento dell’infiammazione degli organi.
- Svolgere un’attività fisica.
Tuttavia, è importante sottolineare che non esiste una “dieta perfetta” per la tiroidite di Hashimoto, poiché le esigenze nutrizionali possono variare da persona a persona. È quindi importante rivolgersi a un professionista specializzato e ricevere un piano alimentare mirato, ma anche personalizzato.
*La dottoressa Gemma Moscioni, Biologa Nutrizionista, laureata in Biologia cellulare e molecolare presso l’Università degli Studi della Tuscia (110 cum laude), successivamente perfezionata con Master Universitario di II livello in: “Nutrizione personalizzata, basi molecolari e genetiche”, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma Tor Vergata (110 cum laude). Ha sviluppato competenze riguardanti la Nutrizione personalizzata e la Nutrigenetica, focalizzandosi sul ruolo che gli alimenti hanno nell’espressione genica dell’individuo.
Attualmente lavora come Biologa Nutrizionista a Viterbo e provincia e affianca alla libera professione l’insegnamento dell’educazione alimentare. Si occupa di problemi del disturbo alimentare nell’adolescenza.
Studio: Viterbo – via Friuli, 18
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