“Il ciclo unico in restauro attivo da soli due anni consente di ottenere la qualifica di restauratore al termine del quinquennio” . Così si esprime Patrizia Mania presidente del corso di studi interclasse magistrale in “Archeologia e storia dell’arte . “Il problema recentemente lamentato da qualche studente dei beni culturali – afferma ancora-concerne una classe di laurea, oggi non più attiva, in Tecnologie per la conservazione ed il restauro dei beni culturali mai adeguatamente riconosciuta come professionalizzante. Ciò non riduce il danno per coloro che vi hanno studiato, tuttavia è inesatto estendere la considerazione di un’esclusione dai concorsi ministeriali anche a coloro che attualmente sono iscritti al corso di studi triennale in Scienze dei beni culturali e al corso magistrale in Archeologia e storia dell’arte. Tutela e valorizzazione, visto che gli obiettivi formativi previsti da questi corsi non contemplano quelli del restauratore. Entrambi i corsi di studio, infatti, -continua la professoressa Mania- a livelli diversi,trattandosi di una triennale e di una magistrale, mirano alla formazione di figure professionali che nulla hanno a che vedere con il restauratore. Formarsi come archeologo o come storico dell’arte non significa affatto essere un restauratore. Appare altresì ovvio che l’acquisizione di conoscenze nell’ambito della diagnostica applicata ai beni culturali e del restauro possa e debba concorrere a fornire una formazione ampia e consapevole a chi abbia a cuore la gestione dei beni archeologici e storico-artistici”. In riferimento al concorso bandito dal Mibact che prevede, tra gli altri, 90 posti per gli archeologi e 40 posti per gli storici dell’arte “il profilo richiesto per funzionario archeologo e per funzionario storico dell’arte- afferma la professoressa Mania- è di alta formazione e molti nostri ex studenti hanno potuto presentare la domanda e potranno quindi sottoporsi alla selezione. Dunque, per gli archeologi e gli storici dell’arte formatisi presso il nostro Ateneo e in possesso dei requisiti di specializzazione post-lauream l’accesso al concorso è stato possibile. Inoltre, va segnalato che proprio in questi giorni, il MIBACT- conclude la professoressa Mania- sta formulando i profili professionali degli archeologi e degli storici dell’ arte a tutti i livelli, sia per quanto riguarda il possesso della laurea di primo livello che per quanto riguarda quello della laurea magistrale. A questi ruoli si potrà accedere solo da corsi di studio che prevedono una solida formazione archeologica o storico-artistica.