“L’Uomo dalla voce tonante”: Storie dell’America del Sud di Stefano Malatesta

A volte, i libri sono come le persone, ti vengono a cercare o sono il frutto di un incontro fortuito. Il libro di Stefano Malatesta “L’uomo dalla voce tonante” Storie dell’America del Sud appartiene al primo caso. Da una richiesta fatta in Biblioteca, il libro risultava al momento introvabile. In parte mi ero rassegnato, anche perché avevo altri libri di Stefano Malatesta ancora da leggere, un autore che ho scoperto per caso, in una trasmissione televisiva, dove si chiedeva ad alcuni artisti, di aprire la propria biblioteca. Una chiamata dopo pochi giorni mi comunicava: “Lo abbiamo trovato può venire a prenderlo”. Stefano Malatesta ha cominciato a viaggiare molto presto e da allora non ha mai smesso. E’ stato vice amministratore di una piantagione di Tè alle Seychelles quando queste isole erano una colonia inglese, documentarista di animali, cronista di nera, inviato di guerra. Per la Repubblica scrive da oltre venticinque anni critiche d’arte, recensioni di libri e commenti e soprattutto racconti di viaggio.”L’uomo dalla voce tonante” è la raccolta di articoli usciti nelle pagine culturali di Repubblica in oltre vent’anni. Malatesta è tra i migliori autori di libri di viaggio, la sua prosa scorrevole, l’inserimento mai noioso di fatti storici aiutano il lettore a comprendere meglio le coordinate del viaggio. Ma la dote più apprezzata è una leggera vena ironica unita al mostrare la storia e gli uomini anche dal loro lato meno conosciuto, le loro debolezze, la follia che ha a volte ispirato le loro gesta. E il Sud America girato in largo e lungo, fino alla Terra del Fuoco è per Stefano Malatesta una fonte inesauribile dalla quale attingere. Un libro per gli amanti dei viaggi che si legge piacevolmente e alla fine dispiace lasciarlo, cosi come accade con un amico con il quale hai condiviso attimi di vita unici, che il tempo non riuscirà a cancellare.
I capitoli sono brevi e meriterebbe di essere lasciato sul comodino e leggerne uno ogni tanto, per sognare un continente lontano.

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