A Civita Castellana una sepoltura particolare

di Francesca Pontani*

Al Museo dell’Agro falisco, nel Forte Sangallo di Civita Castellana, è presente la sala dei Sarcofagi di Quercia, riproposta nella sua versione originale. La sala sepolcrale venne scoperta alla fine del XIX secolo nella necropoli della Penna e la ricostruzione è basata sui rilievi dell’epoca dello scavo.

La tomba fu costruita nella prima metà del VII secolo a.C. nel cuore della necropoli di Penna, vicino la città antica.

 

Una sepoltura particolare

Particolare è la struttura della camera, alla quale si accedeva dall’alto, attraverso un’ampia fossa, unico esempio conosciuto nel territorio falisco di un modello che ritroviamo invece nel Lazio nelle necropoli di Crustumerium, nei pressi dell’odierna Settebagni.

 

Dentro due tronchi di quercia

Due individui di alto rango,  forse una coppia maritale, erano sepolti in sarcofagi ricavati da un tronco di quercia. La ricca parure personale con bronzi, ambre e ferma trecce d’oro ci fa riconoscere in quello di sinistra una donna.

Entrambi portano sul grembo uno scudo fittile, segno del loro stato sociale.

 

Abbondante vasellame

Densa di messaggi è la disposizione dell’abbondante vasellame, distinto in due set pressoché simmetrici per ciascun defunto: vicino la porta sono i vasi contenitori dei liquidi, sul fondo quelli utilizzati perla pratica conviviale del bere durante il banchetto funebre.

 

Unico esemplare nel territorio falisco

Esistono pochissimi esemplari di sepolture ricavate dai tronchi d’albero, soggetti alla decomposizione del passare del tempo. I Sarcofagi di Quercia, invece, si sono fossilizzati e dopo secoli, rappresentano una straordinaria testimonianza. Unico esemplare emerso nel territorio falisco.

 

Foto Francesca Pontani

 

Nel prossimo articolo, il 9 gennaio, andremo a Capena.

 

*Francesca Pontani – www.francescapontani.it – Archeologa del comitato scientifico del Museo Archeologico delle Necropoli Rupestri di Barbarano Romano. Egittologa, conoscitrice di lingue antiche come i geroglifici, la lingua sumerica e accadica, la lingua etrusca, lavora nel mondo del web. Nel blog e sul canale YouTube ArcheoTime sono visibili le sue camminate archeologiche on the road. Innamorata della comunicazione e della scrittura, guida i lettori di TusciaUP nella conoscenza del nostro territorio attraverso Tour di Archeologia in Tuscia.

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