A Ferento Lisistrata di Aristofane con Marisa Laurito

In scena a Ferento lunedì 10 agosto ore 19.30 LISISTRATA con Marisa Laurito
di Aristofane
con Mario Scaletta
e Andrea Nicolini alla fisarmonica
traduzione, adattamento e Regia Nicasio Anzelmo
costumi Graziella Pera
musiche originali Andrea Nicolini
movimenti coreografici Barbara Cacciato

Affrontare questo testo necessita una presa di posizione nei riguardi dei vari importantissimi temi che la scrittura di Aristofane riesce ad affrontare. La guerra, l’emancipazione femminile, pacifismo e la condizione della donna.

E’ uno spettacolo pensato in un periodo di “guerra”, di altra natura (ma sempre di guerra si tratta). Regolamentato dalle future “condizioni speciali per la messa in scena” 3 attori raccontano e vivono la Lisistrata di Aristofane. E’ una mise en espace preparatoria ad un più complesso e completo allestimento per il 2021. E’ un gioco musicale, una commedia musicale, dove Lisistrata e i personaggi, aiutati dalle canzoni, narrando cos’è la guerra, invitano ad usare “l’antidoto” per la pace: l’amore e il sesso.

Nella Atene del V secolo a.C. la vita sociale delle donne libere era fortemente limitata: esse non avevano accesso alle cariche pubbliche, né ad un’istruzione adeguata. Passavano quindi la quasi totalità del loro tempo in casa e non erano mai presenti nei luoghi pubblici ateniesi, come l’agorà ed il ginnasio. Non è chiaro, invece, se potessero assistere alle rappresentazioni teatrali. Le donne delle famiglie meno abbienti avevano spesso la necessità di trovarsi un lavoro esterno (ad esempio lavandaia, tessitrice, nutrice); questo, se costituiva senz’altro un aggravio di fatica per la donna, poteva però essere un’occasione di maggiori relazioni sociali.

Il compito di scegliere il marito spettava di solito alla famiglia. Una ragazza era considerata in età da marito dai 14 anni circa, e veniva data in sposa, in genere, a uomini sulla trentina, insieme ad una dote per il suo mantenimento. La moglie non poteva amministrare la propria dote (tale compito spettava al marito), ma se essa era abbastanza consistente, poteva permettere alla donna di non avere problemi economici per tutta la propria vita.

Atene, che pure fu all’avanguardia tra le poleis greche sotto molti aspetti, non era probabilmente tra le città che garantivano maggiore libertà alle donne: a Sparta esse potevano disporre liberamente dei propri averi; inoltre, proprio come gli uomini, si allenavano facendo ginnastica.Questo fa supporre che avessero anche una maggiore vita sociale.

Uno spettacolo da non perdere:
alle 18.30 compreso nel biglietto di ingresso visita al sito archeologico della parte di città municipio di Ferento oggetto di scavi.

www.teatroferento.it

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