“Carmina non dent panem”, le poesie non fanno mangiare. Così, evidentemente, la pensavano i nostri padri latini. Filosofia pratica per i tempi andati, ma che oggi appare, anzi è, decisamente superata. E’ lo spirito, invece, che incarna la prima edizione del Festival dell’Economia, aperto a Palazzo dei Priori e che fino a domenica terrà impegnati intellettuali, politici, operatori economici con l’obiettivo di analizzare e programmare interventi prossimi futuri su un asset fondamentale per il Paese, la Cultura con la C maiuscola: 5,6% del Pil, 284.000 imprese. “Un festival non vuol dire soltanto parole, ma economia”, sottolinea il vice direttore del Sole 24 Ore, Alberto Orioli, aprendo il convegno viterbese nella Sala Regia di Palazzo dei Priori. “Basti pensare che un euro investito in questo settore ne generà 1,8”. Dunque, crescita culturale, ma pure opportunità per migliorare lo status sociale in generale di un Paese. Ne è assolutamente convinta la sindaca, Chiara Frontini, che ripete come questo asset costituisca la priorità dell’amministrazione per perseguire l’obiettivo della candidatura di Viterbo a capitale europea della Cultura, edizione 2033. Che il Festival di Viterbo (il prossimo week end seconda tappa a Zagarolo) non sia soltanto un insieme di parole o poesie (il latino carmina, appunto), lo conferma Francesco Marcolini, presidente di Lazio Innova che organizza la kermesse: “Attenzione, le parole sono anche azioni, atti concreti. Gli occupati del settore Lazio sono 205.000, pari al 13,2% del sistema nel suo complesso e il 7,35 dell’occupazione regionale. Ma possiamo fare molto di più, e lo faremo, internazionalizzando questo Festival fin dal prossimo anno. Sì, daremo respiro internazionale a questo eventi”. C’è chiaramente il supporto dell’amministrazione comunale e della Regione come garantiscono in collegamento video il vice presidente Roberta Angelilli e il consigliere Daniele Sabatini. Un sostegno arriverà anche dall’Europa assicura il vice presidente del Parlamento continentale Antonella Sberna. Sul territorio c’è l’impegno dell’Università della Tuscia. Dice il Rettore, Stefano Ubertini: “Proprio da città come Viterbo possiamo e dobbiamo cogliere l’opportunità di una forte crescita territoriale. E dalle aree interne, come la nostra, trovare la possibilità di capire e far capire come qui è bello vivere. In questo senso anche le grandi città, come Roma, possono essere aiutate a vivere meglio”. Unitus, attraverso il suo Rettore Emerito Alessandro Ruggieri, si è mossa con largo anticipo, realizzando una ricerca dettagliata sulle opportunità, le lacune, le iniziative che dovrebbero sostenere la sforzo culturale comune. “In questa prima edizione del Festival – precisa Ruggieri – abbiamo avuto difficoltà a mettere insieme i numeri proprio per il poco tempo a disposizione. Lo faremo con la prossima edizione”. Sono state comunque fissate le coordinate in base alle quali sarà implementato lo studio: “ Accesso più rapido e agile ai finanziamenti, digitalizzazione e innovazione, sostenibilità ambientale, inclusione e accessibilità, formazione, qualità dell’offerta”. La tre giorni proseguirà fino con vari appuntamenti mirati, allestiti tra la Sala Regia la Sala delle Colonne. Saltata all’ultimo momento, per indisposizione del ministro, l’intervista del vice direttore Orioli al titolare della Cultura Alessandro Giuli.
A Viterbo il Festival dell’Economia della Cultura volàno di crescita economica e sociale dei territori
di Luciano Costantini