“Donna Lucrezia, grazie per aver realizzato un sogno che tutti attendevamo da sempre”. Così un anonimo cittadino di Gallese, nel tendere timidamente la mano a Donna Lucrezia Hardouin di Gallese, che ha voluto, con tanta determinazione e altrettanta passione, ridare un soffio di nuova vita al palazzo Ducale che fu dimora di famiglie storiche come i Borgia, i Della Rovere, i Carafa, gli Orsini, gli Altemps e infine buen retiro di Gabriele Dannunzio. Donna Lucrezia Hardouin, appare un tantino commossa. E’ appena terminata la sobria cerimonia di chiusura dei lavori dello splendido Ninfeo che potrà così essere pubblicamente visitato e fruito in tutta la sua bellezza, grazie anche alle risorse messe a disposizione dal Pnrr. Un evento storico per la Tuscia che arricchisce la ricchezza del proprio scrigno. Un segno di promozione turistica per la cittadina che ora potrà esibire un altro tesoro del suo già interessante patrimonio artistico e culturale. Al taglio del nastro decine e decine di cittadini, che magari quel gioiello, incastonato tra le rocce del parco, non avevano mai veduto. Presenti, oltre a Donna Lucrezia, la madre Duchessa Altea Altemps, il marito Guido De Vecchi, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, il sindaco Danilo Piersanti, il vescovo della Diocesi di Civita Castellana monsignor Marco Salvi, il parroco di Gallese don Chicco. Il Ninfeo, alle spalle, offre un suggestivo spettacolo: acque limpidissime, appena illuminate dalla luce fioca di alcune lampade che accrescono il fascino del luogo. Antiche, antichissime, le sue origini, che si vogliono far risalire addirittura alla preistoria, comunque già conosciuto e valorizzato in periodo etrusco. Un lago alimentato da una misteriosa sorgente. Così, tanto per conferire un alone di arcano all’ambiente e ai dirupi scoscesi che lo abbracciano.
“Per me, per noi tutti, questo è il momento delle emozioni – sottolinea Donna Lucrezia – Qualcosa che vale la pena di essere visto ed apprezzato da tutti”. “Uno spettacolo unico per Gallese e per tutta la Tuscia”, aggiunge Alessandro Romoli. “Una perla che illuminerà ancora di più la nostra cittadina”, sottolinea il sindaco Piersanti. E’ l’architetto, Federico Mauri, che ha curato il recupero del Ninfeo Ninfeo, a entrare nei dettagli tecnici dell’operazione: “Abbiamo bonificato e messo in sicurezza, in due anni, 140 metri di rocce sovrastanti il laghetto. Il sito potrà essere visitato, su prenotazione”. Ma altre perle potranno essere scoperte in tempi più o meno brevi: dalla bonifica dell’intero dirupo che oggi è in condizioni ambientali precarie all’ampliamento del parco sottostante il Ninfeo. Insomma, sarà realizzato un percorso completo. Magari immaginando, perché no?, di incontrarvi lo spirito del vate D’annunzio.
La gallery fotografica di un pomeriggio davvero particolare: visita al Ninfeo e il laghetto sotterraneo