Al Cedido di Viterbo Paolo Carlucci presenta il suo libro in versi “Favole d’Etruria”

Favoled'etruria

Nell’ambito delle iniziative culturali organizzate da Archeotuscia ODV, presentazione del nuovo libro in versi di Paolo Carlucci, “Favole d’Etruria” (Edilet-Edilazio Letteraria 2024). Dialogheranno con l’autore: Plinio Perilli e Antonello Ricci. Appuntamento sabato 23 novembre alle 16.30 nella sala CE.DI.DO. in piazza San Lorenzo, a Viterbo. Condurrà Raffaele Donno.

Fresco di torchi per i tipi di Edilet-Edilazio Letteraria il nuovo volume di poesie di Paolo Carlucci dal titolo “Favole d’Etruria”. L’autore prende spunto dalla sua ricerca continua sull’essenza della vita e dalle sue esperienze di viaggiatore-archeologo intrecciando parole poetiche, profonde e leggere per racchiuderle in una scatola magica da cui emergono emozioni e miti, amore, solitudine, morte, il tempo che passa e il dolore del vivere.

Così Marina Sapelli Ragni nella prefazione: “In questa raccolta poetica ci muoviamo nel paesaggio etrusco (‘Etruria, mia terra’), dalle rupi silenziose delle necropoli rupestri di Tuscania o di San Giuliano (‘necropoli di rovi tra le ginestre’) alle distese verdeggianti sulle quali spira la brezza del mare Tirreno, da Populonia (‘ventosa e nera’) a Pyrgi, dalle tombe dipinte di Tarquinia ai possenti resti di Roselle (‘labirinto di tufo’)”.

Nella postfazione del poeta e critico letterario Plinio Perilli si legge: “Paolo Carlucci è cardarelliano alle radici come ben testimoniò Emerico Giachery, prefando nel 2010 il sorgivo esordio dei canti di Tuscia – cioè la raccolta “Dicono i tuoi pettini di luce” – prima, agile sortita del giovane Carlucci. Cardelliano, ma tanto più moderno, ora che il nuovo modello digitale sembra, in realtà, aver ancora più bisogno di vecchi e nuovi miti. Così il destino di Larth, prototipo, condottiero, àugure ed eroe della forza etrusca, ridiventa, nel sogno concreto di Paolo, un modello, un canone (perfino un inconscio alter-ego!) per svelare, perfetto arùspice, il volo di terra dei grandi sogni mitopoietici, ma anche le interiora contorte dei fatti della storia, e dei malversamenti, delle jatture negli inenarrabili eventi privati”.

Notizia dell’autore.

paolo carlucci

Paolo Carlucci è nato nel 1966 a Roma, dove insegna nei licei. Poeta e critico, il suo immaginario è fortemente legato ai paesaggi dell’Alto Lazio. Come giornalista pubblicista ha collaborato a diverse riviste e testate, fra cui “Il Tempo” (redazione di Viterbo). Si occupa di letteratura e poesia con saggi e contributi su autori classici, moderni e contemporanei. Ha al suo attivo vari libri di poesia. Ha scritto per alcuni anni sulla rivista “I fiori del male”. Attualmente collabora a “Kenavò”. Le raccolte più recenti sono “Google God” (Ensemble, 2022) e un trittico sulla Tuscia, costituito dalla silloge “L’ora felice” e due plaquette: “Viterbo sacra profana” e “Pellegrino a Civita” (tutte per GBE, 2023).

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