Quaranta anni, oltre un terzo dei quali trascorsi a ricercare il corpo di papa Alessandro IV°. Ma non solo. Perché la salma del pontefice è ancora e sempre nascosta nelle pieghe di una cattedrale che ha grossi nonché evidenti problemi di stabilità e deve essere consolidata. Nel 2004 Alberto Pichardo, quarantenne da Siviglia sbarca a Viterbo con un bonus Erasmus. Trova l’amore di una ragazza e scopre quello per la città e per i tesori che custodisce nelle sue viscere. “Prima mi sono innamorato di una viterbese e poi di Viterbo che è bellissima. Ed è proprio per questa sua unicità che ho deciso di restare. Fu con la mia fidanzata che iniziai ad esplorare i tanti cunicoli che improvvisamente si aprono e di colpo si richiudono sotto il colle del Duomo. Un autentico labirinto con tante trame e altrettanti misteri”. Parlare con Alberto Pichardo, storico e archeologo, riporta quasi d’incanto a una atmosfera d’altri tempi. Anche perché la location aiuta: Viterbo, chiesa di san Tommaso, pochi passi dalla fontana di piazza della Morte, un antico muro che, non per caso, si appoggia all’ingresso di Viterbo Sotterranea. All’interno tanti pezzi che riportano ai fasti medievali, un baldacchino dorato (“In ricordo della serie televisiva Sky “I medici” per la quale abbiamo dato la nostra consulenza”), il simulacro sdraiato di un papa, un altro ben eretto sotto il baldacchino aureo. Neanche a dirlo entrambi raffigurano Alessandro IV° e la chiesa di San Tommaso è la sede dell’Istituto che del papa porta il nome. Una squadra di circa ottanta studiosi e ricercatori di tutto il mondo, tra i quali 5 architetti, 6 ingegneri, 2 geometri, impegnati certo a trovare le spoglie del pontefice dei signori di Jenne, ma anche e soprattutto a portare avanti il progetto di consolidamento del Duomo di San Lorenzo. “Che sta crollando”, avverte Pichardo. “I lavori sono iniziati, ma andrebbero accompagnati con quelli di ricerca nel sottosuolo. Le due operazioni dovrebbero viaggiare sugli stessi binari”. Purtroppo, lamenta, non si è riusciti a fare squadra, tra i vari ricercatori e professori, su progetti condivisi e importanti che alla fine portino alla valorizzazione dell’intero patrimonio artistico storico e culturale: “Perché? Ma perché gli studiosi hanno i loro legittimi interessi, i professori pure, e i ragazzi prima o poi finiscono per lavorare nei bar o negli uffici o a fare i benzinai. Io stesso vivo attrezzandomi a fare diversi mestieri, per esempio, consulenze storiche e archeologiche su commissione. Se continuerò in questo progetto di consolidamento del Duomo, insieme alla ricerca del papa scomparso? Sicuro e lo farò soprattutto, quasi esclusivamente, per amore”. Non abbandonerà, garantisce. “Guardi che dopo i 35 anni è assai difficile immaginare una vita lavorativa diversa anche se, devo essere sincero, ho pensato a tornarmene a casa dai miei, da mio padre che questa estate ha avuto un grosso infarto. Non l’ho fatto per rispettare un sogno. Ma che dico un sogno. Si tratta piuttosto di un progetto che merita di essere realizzato. Stiamo cercando di mettere in sicurezza una cattedrale, situata in una zona di terremoti, mica stiamo giocando con le idee. Aggiungo che è un progetto così importante che tanta gente ci ha copiato e tanta altra gente ci vorrebbe mettere le mani”. Ma oggi per Alberto Pichardo e la sua squadra è più importante l’operazione Alessandro IV° o l’operazione Duomo? “E’ la stessa operazione. Quella del papa non è una fantasia, ci sono documenti, una ricerca serrata, ma evidentemente il risanamento del Duomo è più rilevante e urgente in quanto prevede un consolidamento di un edificio storico in cui dovrebbe rientrare anche uno scavo”. E a che punto siamo? “C’è il permesso della Soprintendenza per iniziare i lavori, ci mancano soltanto i soldi”. Hai detto niente… ”Eh no, è molto. Tanto è vero che qualcuno in Vaticano mi ha fatto osservare: devi ringraziare Dio che hai i permessi per partire. Infatti a 27 anni ho avuto il permesso di un vescovo per individuare la tomba di un papa nella cattedrale, a 33 il permesso di scavare al consolidamento della cattedrale. Per questo alcuni miei colleghi si indispettiscono: come può averlo fatto uno così giovane? Il valore aggiunto è stato avere un’equipe dietro”. Ma sembra di capire che il progetto sia su un binario morto? “Meglio dire che siamo fiduciosi in una ripartenza. Esso prevedeva un milione di euro all’anno per sei/sette anni. Sky era interessata ed era disposta a finanziarci con un milione di euro all’anno in cambio dei diritti sul documentario della ricerca ed eventuale ritrovamento del papa”. L’accordo è ancora in piedi? “La condizione era che lo Stato avrebbe dovuto intervenire con un contributo iniziale. Così non è stato”. Ma oggi quanti soldi ci sono, se ci sono? “Sono arrivati 300.000 euro della Sovrintendenza con i quali si sta consolidando la facciata e sulla quale non possiamo intervenire. Vedremo cosà accadrà con il nuovo governo, il nuovo vescovo, la nuova amministrazione comunale. Proveremo ad avere risorse fresche. Così come riproveremo con Sky”. E magari a spingere con i nuovi amministratori di palazzo di Priori… ”L’assessore Vittorio Sgarbi è perfettamente al corrente e da anni della situazione. Ci incontreremo dopo la metà di novembre. Anche lui ci aiuterà a ritrovare le spoglie di Alessandro IV° e a consolidare il Duomo. Ne sono sicuro”.
Alberto Pichardo da Siviglia a Viterbo a ricercare il corpo di papa Alessandro IV°
di Luciano Costantini