Alfio 100, le prime iniziative per il centenario della nscita di Alfio Pannega

Alfio Pannega

Pubblicato il calendario con le prime iniziative di Alfio 100 per il centenario della sua nascita.

Domenica 27 aprile, con inizio alle ore 9.30, al cimitero di Viterbo si svolgerà una commemorazione pubblica di Alfio Pannega. Interverranno fra gli altri Pietro Benedetti, Sergio Insogna, Antonella Litta, Enrico Mezzetti, Antonello Ricci, i rappresentanti di varie associazioni culturali e d’impegno civile, amiche ad amici di Alfio che porteranno le loro testimonianze su lui e su sua madre Giovanna detta Caterina. Saranno anche letti messaggi scritti di altre amiche ed altri amici di Alfio Pannega impossibilitati a essere presenti (tra gli altri, messaggi provenienti dall’Olanda e dalla Scozia).

Lunedì 5 maggio, nella sala-teatro della parrocchia del Murialdo a Viterbo, con inizio alle ore 16.30, si svolgerà una rappresentazione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti, Allora ero giovane pure io, ad Alfio Pannega dedicato.

Giovedì 8 maggio in piazzale Porsenna nel quartiere di Santa Barbara a Viterbo per iniziativa di “Viterbo con amore” e con l’attiva partecipazione di varie associazioni e di varie amiche e vari amici di Alfio si terrà in mattinata l’intitolazione ad Alfio dell’“Emporio solidale” (ore 11.00) e nel pomeriggio, con inizio alle ore 15.30, una commemorazione nello “Spazio giovani” adiacente all’emporio; tra le persone partecipanti: Domenico Arruzzolo, Pietro Benedetti, Mauro Galeotti, Sergio Insogna, Antonella Litta, Enrico Mezzetti, Antonello Ricci.

Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in città si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l’Ariosto, ma fu lavorando «in mezzo ai butteri della Tolfa» che si appassionò vieppiù di poesia e fiorì come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell’intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell’improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci e Alfonso Prota): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in città, per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attività artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell’ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sarà fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. È deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti. (Antonello Ricci)

 

Foto di Francesco Galli

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI