VITERBO – “Mi piacerebbe diventare interior designer”. Alice Bonucci, giovane play della Domus Mulieris, classe 2004, viterbese, iscritta al quarto anno del Ruffini, si racconta a Tusciaup.
Chi è Alice Bonucci?
Ho 17 anni, a marzo ne compio 18 e sono di Viterbo. Frequento il quarto anno presso il Liceo scientifico Ruffini, scuola impegnativa, ma finora sono riuscita bene a conciliare studio e sport. Una mia passione è il pianoforte, e anche se ho smesso di prendere lezioni da circa quattro anni, nei momenti liberi mi rilasso suonando la pianola.
Come ti sei avvicinata al basket?
Sono entrata a contatto con questa disciplina quando ero piccolissima, avevo quattro anni e da quel momento è iniziata questa mia passione infinita che ho portato avanti con grinta e tenacia. Per caso mia mamma aveva visto un manifesto del Minibasket che proponeva una prova a tutti i bambini che volevano avvicinarsi a questo sport. Io e mio fratello siamo andati e una volta messo piede nel campo non lo abbiamo più lasciato.
Perché proprio questa disciplina?
Prima di iniziare basket praticavo già altri due sport, nuoto e danza, ma quando ho sentito che la pallacanestro mi faceva stare bene e divertire li ho lasciati per dedicarmi solo a questa disciplina. Penso che il basket, essendo un gioco di squadra, ti insegni fin da piccolo lo spirito di collaborazione fino a farti diventare una grande famiglia come siamo noi oggi.
Contro la Bull Basket Latina, nell’ultima giornata (recupero) della regular season, una brutta sconfitta: cosa è successo?
Sabato scorso abbiamo subito una brutta sconfitta che non ci voleva. Siamo entrate in campo determinate e piene di grinta per concludere al meglio questa prima fase, ma purtroppo non siamo riuscite a concretizzare in campo quello che avevamo in mente. Essendo la squadra avversaria più forte fisicamente, avremmo dovuto giocare d’astuzia, ma ci hanno messo in difficoltà.
Adesso la poule salvezza: come affronterete questa nuova avventura?
In questa seconda fase del campionato dobbiamo davvero mettercela tutta. Continueremo a lavorare sodo durante gli allenamenti, seguendo le indicazioni e i consigli del nostro staff per correggere al meglio i nostri errori. Sicuramente dovremo scendere in campo con la mentalità giusta perché se non c’è complicità tra noi la partita non si vince.
Una volta diplomata quale facoltà hai pensato di scegliere?
Non ho ancora le idee chiarissime sugli studi che prenderò dopo la maturità, però per ora non mi preoccupo, ho ancora un anno e mezzo per scegliere la facoltà giusta, sicuramente farò quello che più mi appassiona. Intanto sono orientata verso la facoltà di architettura, mi incuriosisce molto il ramo dell’interior designer.
Quali sono le tue aspirazioni professionali per il futuro?
In futuro spero di viaggiare molto, di essere una donna realizzata dal punto di vista lavorativo, ma anche di riuscire a coltivare le mie passioni, compresa quella del basket.