In occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, celebrata il 15 marzo e dedicata alla sensibilizzazione sui Disturbi dell’Alimentazione e delle Nutrizione (DNA), in questo articolo voglio approfondire la linea sottile che distingue un’alimentazione disordinata da un disturbo alimentare.
Viviamo in una società dove ci sono forti pressioni sull’immagine corporea e il rapporto con il cibo può trasformarsi in una fonte di disagio.
Conoscere la differenza, spesso non marcata, tra alimentazione disordinata e disturbo alimentare è fondamentale per tutelare la salute fisica e psicologica della persona, soprattutto in un’epoca in cui alcuni comportamenti alimentari altamente disfunzionali vengono, purtroppo, normalizzati.
Un’alimentazione equilibrata prevede scelte alimentari che si basano sui fisiologici segnali di fame/sazietà e naturalmente sulle preferenze e gusti o abitudini della persona.
All’estremo opposto, invece, si collocano i disturbi alimentari, diagnosticati clinicamente in anoressia nervosa, bulimia, being eating disorder, ortoressia, vigoressia e disturbo evitante restrittivo.
Tra questi due estremi si pone l’alimentazione disordinata, caratterizzata da comportamenti alimentari irregolari e che possono comunque compromettere la salute della persona.
Nonostante la similitudine tra la condizione di Disturbo Alimentare e alimentazione disordinata, esistono dei criteri chiave per la loro distinzione:
• Persistenza, l’alimentazione disordinata può essere caratterizzata da comportamenti non persistenti, sporadici. Come seguire diete estreme, saltare i pasti o abbuffarsi di un determinato alimento palatabile. I disturbi alimentari, invece, comprendono comportamenti alimentari persistenti e cronici, seguiti da problematiche fisiche importanti;
• Compromissione psicologica e metabolica, nei disturbi alimentari il disagio psicologico è accompagnato da problematiche salutari.
Identificare i segnali di un Disturbo Alimentare è fondamentale per intervenire in maniera tempestiva.
Tra i comportamenti caratterizzanti un disturbo alimentare, troviamo:
• Ossessiva preoccupazione per il cibo, per le calorie e per il peso corporeo;
• Saltare frequentemente i pasti o seguire diete estremamente restrittive senza alcuna prescrizione medica;
• Frequenti episodi di abbuffate, seguiti da meccanismi di compenso come vomito autoindotto o iperidratazione o eccessiva attività fisica;
• Sintomi fisici come perdita di capelli, amenorrea (in caso di donne) e disturbi gastrointestinali.
È fondamentale riconoscere quando l’alimentazione disordina si trasforma in un disturbo dell’alimentazione. I segnali principali da tenere sott’occhio sono:
• Eccessiva e ingiustificata variazione di peso (sia in difetto sia in eccesso) o squilibri elettrolitici;
• Compromissione della qualità della vita: isolamento sociale, difficoltà lavorative;
Il trattamento tempestivo è fondamentale per risolvere la problematica.
Un percorso multidisciplinare e la presenza del lavoro nutrizionale rende il lavoro terapeutico riabilitativo. Non esiste una cura one to one. I professionisti del settore (psichiatra, psicologo, nutrizionista e endocrinologo) lavorano con un unico e condiviso obiettivo per il paziente, al fine di risolvere la problematica diagnosticata.
Come scritto all’inizio di questo articolo, l’attuale pressione sociale e culturale può far sembrare alcuni comportamenti (alimentari) normali o addirittura desiderabili, quando in realtà sono del tutto malsani e disfunzionali.
Se credi di avere disagi con il cibo o ritrovi determinate caratteristiche alimentari sopra riportate in uno dei tuoi cari, rivolgiti a un professionista. Ricorda che non sei solo/a. Chiedere aiuto è un segno di forza e un primo passo verso la risoluzione.
*La dottoressa Gemma Moscioni, Biologa Nutrizionista, laureata in Biologia cellulare e molecolare presso l’Università degli Studi della Tuscia (110 cum laude), successivamente perfezionata con Master Universitario di II livello in: “Nutrizione personalizzata, basi molecolari e genetiche”, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma Tor Vergata (110 cum laude). Ha sviluppato competenze riguardanti la Nutrizione personalizzata e la Nutrigenetica, focalizzandosi sul ruolo che gli alimenti hanno nell’espressione genica dell’individuo.
Attualmente lavora come Biologa Nutrizionista a Viterbo e provincia e affianca alla libera professione l’insegnamento dell’educazione alimentare. Si occupa di problemi del disturbo alimentare nell’adolescenza.
Studio: Viterbo – via Friuli, 18
Contatti: 329 536 6678
www.biologamoscioni.it
Pagina Fb: Dott.ssa Gemma Moscioni – Biologa Nutrizionista
Email: bionutrizione.moscioni@gmail.com