Il 25 aprile abbiamo visto una grande manifestazione di popolo, di cittadini e cittadine di ogni età e condizione, piena di passione e di entusiasmo. Grazie a loro, innanzitutto, e grazie alle Associazioni, ai movimenti, ai sindacati, alle amministrazioni locali, agli ex-combattenti, ai militari, alle istituzioni che hanno partecipato. Siamo felici soprattutto per la partecipazione essenziale dei giovani viterbesi.
Il 25 aprile non è solo una ricorrenza istituzionale, vive di partecipazione, di passione, di idee e concezioni diverse, come del resto la stessa Resistenza e la Costituzione che ne è nata.
Oggi abbiamo commemorato i caduti e ricordato la Resistenza, i partigiani combattenti insieme a tutti coloro che hanno partecipato alla lotta in modi diversi. Con loro abbiamo ricordato Omar Nefari, la cui tragica vicenda ci mette davanti agli occhi la situazione inaccettabile di tante persone, di tanti giovani che sono cresciuti e hanno vissuto con noi e i nostri figli, ma a cui è negata la cittadinanza.
Non si tratta solo del passato. C’è tra gli italiani la percezione di un regresso, di pesanti passi indietro, di un futuro difficile: la crisi degli assetti mondiali, dell’economia, della democrazia in Italia e nel mondo; l’aumento delle disuguaglianze, l’incubo della guerra, la crisi ambientale. La Costituzione è nata da uno dei periodi più terribili della storia umana. I suoi principi, la dignità della persona umana, il valore del lavoro, il rifiuto della guerra, l’eguaglianza dei cittadini, la democrazia, sono concepiti per affrontare insieme non solo gli anni in cui si avanza, ma anche quelli difficili.
Partecipate, perché c’è bisogno di tutti noi.
Non c’è da stupirsi delle polemiche: nei giorni scorsi abbiamo sentito esponenti dei partiti al governo, e perfino la seconda carica dello stato abbandonarsi a polemiche superficiali e inqualificabili contro la Resistenza. Abbiamo il dovere di difendere la verità storica e lo faremo puntigliosamente. Ma non intendiamo chiuderci in polemiche sul passato: è soprattutto per il futuro che siamo scesi in piazza.
Vorremmo dire all’on. Sgarbi che la contestazione nei suoi riguardi è legata all’atteggiamento del governo e della maggioranza di cui fa parte, dal quale non ci risulta che si sia dissociato. Il suo discorso è stato corretto e apprezzabile nei contenuti, e in cui è stato ricordato Omar Nefari. Speriamo che lo rivolga anche ai suoi colleghi. Non si tratta di una persona aliena dalle polemiche: le accetti anche quando lo colpiscono.
Il Presidente della Sezione di Viterbo
Paolo Henrici De Angelis