Avventure in famiglia/Educazione alimentare: arriva la scuola magnereccia

di Arnaldo Sassi

Avventure in famiglia

“A Ba’, che c’è stasera pe’ cena?” Con la fronte madida di sudore Antonio era appena rientrato in casa dopo aver tagliato l’erba del pratino sotto lo scoppio del sole. “Daje, che so’ stracco morto e c’ho ‘na fame da lupo, tanto che me magnerebbe puro ‘na zampa der tavolino”

“Beh. Devi da aspettà che sto a fa’ le melanzane a la parmiggiana. E pe’ quelle ce vole tempo” rispose Barbara, impegnata tra i fornelli della cucina.

“E ‘r primo nu’ lo fai? T’ho detto che c’ho fame!” insistette Antonio con voce alquanto alterata.

Barbara non rispose subito. Posò il mestolo nel lavello, si tolse il grembiule e andò a prendere un libretto poggiato sul tavolinetto del salotto. “Leggi qua!” ordinò al marito.

“E c’ad’è?” chiese Antonio. “No, nun me fa’ legge. T’ho detto che so’ stracco. Se proprio voi, leggi tu. Io te sto a sentì” disse sprofondando sul divano.

“Questo – riprese Barbara, che nel frattempo s’era seduta di fronte al marito – è ‘no studio dell’università de la Tuscia. Dice che ‘r 60 per cento dell’itajani so’ sovrappeso e ‘r 21 per cento so’ obbesi. E sta cosa provoca malattie come ‘r diabbete e la sindrome metabbolica. Penza che li più colpiti so’ quelli tra i 15 e i 25 anni”.

“E a noi che ce frega?” chiosò subito Antonio. “Da mo che l’emo passati li 25. A Ba’, noi semo arivati quasi a 70 e allora potemo magnà quanto ce pare”.

“Manco pe’ gnente” lo rimbrottò Barbara. “Anzi, pe’ noi è peggio, perché più te ‘nvecchi e più li rischi aumenteno”.

“E allora che dovemo da fa?” chiese a quel punto Antonio.

“Dovemo annà a scola de magnà” replicò Barbara. “Dove te ‘nsegneno quanto poi mannà giù e soprattutto quello che devi da masticà”.

“Se, vabbé. E ‘ndò starebbe sta scola?”

“All’università – rispose la donna – stanno a fa’ ‘na serie de seminari che te indicano la sana alimentazzione. Er primo c’è stato ‘r 6 de giugno. Ma poi ne faranno antri…”.

Antonio non si scompose. Si alzò dal divano e andò a prendere un quotidiano, che sfogliò davanti alla moglie. “Le cose però – attaccò a dire – tocca sapelle tutte. ‘Sta storia der sovrappeso e dell’obbesità è destinata a durà ‘n gran poco. Leggi qui, che dicheno li scienziati”.

“E che dicheno li scienziati?” domandò Barbara.

“Dicheno – riprese Antonio – che tra 27 anni e 191 giorni (ad oggi, 23 giugno, ndr) rimarremo tutti senza da magnà. Perché pe’ fa’ magnà tutti l’ommini e le donne ce vorrebbero du’ pianeti Terra. E puro se tutti diventassero veggetariani li terreni agricoli nun basterebbero. Leggi puro qui: ce saranno quasi 10 mijardi de persone e la domanda magnereccia sarà aumentata der 70 per cento rispetto a oggi”.

Barbara restò pensierosa. Poi chiese: “E allora come faremo a sfamasse?”.

“Nu’ lo so” concluse Antonio. “Ce penseremo tra 27 anni, se ce saremo ancora. ‘Ntanto famme ‘na bella carbonara e va a finì sta parmiggiana. Che poi te lo spiego io come se magna!”.

 

Sinossi

“Avventure in città” era uno storico appuntamento quotidiano della Cronaca di Roma del Messaggero del secolo scorso, scritto da Giancarlo Del Re, giornalista del quotidiano romano, ma anche scrittore, umorista, sceneggiatore, paroliere e creatore di serie televisive.

     

Arnaldo Sassi, che con Del Re ha lavorato durante la sua permanenza romana dal 1979 al 1991, ha voluto riprendere a modo suo questa rubrica per rendere omaggio all’amico e collega e per rinverdire il ricordo di una delle più seguite rassegne giornalistiche pubblicate all’epoca dal Messaggero.

 

La vignetta è realizzata da Francesca Maurizi di Arte in Bottega

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