Avventure in famiglia/Il sondaggio sulla mondezza del domani dà certezza

di Arnaldo Sassi

Avventure in famiglia

Alle prese col suo giardino Antonio, armato di rastrello, stava raccogliendo le foglie cadute dal leccio posto proprio davanti casa, quando Barbara – ancora con la tazzina di caffè in mano – si affacciò alla porta finestra.
“Ammazza quante so’ – esclamò l’uomo con voce spazientita – nun finischeno mai. Ad’è corpa tua Ba’ si ‘na vorta a settimana me tocca fa’ ‘sto lavoro”.
“E perché sarebbe corpa mia? C’ho fatto?” esclamò la moglie.
“Ah, nun te ricordi?” replicò Antonio. “Quanno c’era da fa’ ‘r giardino sei stata tu a dì de mette l’arberi sempreverdi, così nun cascheno le foje. ‘Sto leccio, mor’ammazzato, le sputa tutto l’anno e io sto sempre a pulì…”.
“Sì – riprese Barbara – e poi tocca puro annalle a buttà da quarche parte…”.
“No, le ‘ncenerisco!” rispose Antonio
“Sì, così affumichi tutto ‘r vicinato…” commentò subito Barbara.
“Ma io me so comprato ‘n inceneritore” fu la risposta del marito. “Uno de quelli da giardino. Cor coperchio e ‘n buco ar centro pe’ fa uscì ‘r fumo. L’ho trovato su internet”.
Barbara mostrò un ghigno sarcastico. “Appunto. Ma ‘r fumo da lì esce lo stesso”.
“Però de meno” obiettò Antonio. “Eppoi, magari aspetto ‘na giornata che c’è ‘n po’ de vento”.
“Ma li vicini se ‘ncazzeranno lo stesso…” commentò ancora la donna.
“E nun se devono ‘ncazzà! Perché finarmente le cose stanno a cambià” obiettò Antonio.
“A cambià in che senso, Antò?” chiese la donna.
“A Ba’ – rintuzzo Antonio – te devi da informà se voi sta ar passo co’ li tempi. Allora hai da sapé che a Roma è stato fatto ‘n sondaggio. A la gente j’hanno chiesto si era favorevole all’inceneritore pe’ la monnezza che vo’ fa’ ‘r sindaco Gualtieri. E lo sai com’è annata?”.
“No, Antò. Nu’ lo so” replicò Barbara.
“E’ annata – disse allora Antonio – che l’84 per cento ad’è favorevole e solo ‘r 16 per cento ad’è contrario. Hai capito? Finarmente la gente s’è resa conto che tocca sempre accettà ‘r male minore”.
“Ma l’inceneritore inquina l’aria – obiettò Barbara – e così rischiamo de morì tutti de tumore a li pormoni”.
“Ah sì?” ribatté ancora l’uomo. “E ‘nvece le discariche? A forza d’allargalle, nun ce copriranno de monnezza fino ar collo? Guarda cad’è successo a Roma. Hanno chiuso Malagrotta e mo je tocca portà li rifiuti ‘n giro pe’ tutt’Italia. E li stanno a portà puro a Viterbo. Così a noi ce tocca pijasse puro la monnezza dell’antri”.
“Beh – commentò Barbara – prima o poi ‘na soluzzione la dovranno puro trovà…”.
“Certo che la devono da trovà “rintuzzò Antonio. “E Gualtieri l’ha trovata: l’inceneritore. Anzi, in Italia d’inceneritori toccherebbe de fanne deppiù. Penza che oggi ce ne so’ solo 40 che funzioneno e stanno quasi tutti ar nord e ‘n Toscana”.
Barbara rifletté per un attimo. “Vabbé – disse – ma io continuo a avecce tanti dubbi. Per me inquineno e basta”.
“Cara Barbara – riprese Antonio – allora leggete bene li studi c’hanno fatto li scienziati. Dicheno che ‘n inceneritore inquina l’1 per cento de quanto inquina ‘r traffico. E che puro la discarica produce più ossido de carbonio. E poi, voi mette? Cor calore che produce ce se riscallano puro le case e ce se pò fa la corente elettrica. Hai mai sentito parlà de teleriscallamento?”.
“No. E nun ne vojo sentì parlà” fu la conclusione di Barbara. “Io resto contraria. Vorrà dì che farò parte de quer 16 per cento…”.
“Penzela come te pare – disse Antonio – che ‘n tanto io vo a inaugurà er mio d’inceneritore. Così brucio tutte ‘ste foje secche…”.
“Va, va – lo riprese Barbara – e magari pija puro ‘na coperta pe’ fa li segnali come l’indiani. Vorrà dì che da domani nun te chiamerò più Antonio. Te chiamerò Toro Seduto. Sona mejo”.

 

Sinossi
“Avventure in città” era uno storico appuntamento quotidiano della Cronaca di Roma del Messaggero del secolo scorso, scritto da Giancarlo Del Re, giornalista del quotidiano romano, ma anche scrittore, umorista, sceneggiatore, paroliere e creatore di serie televisive.

    

Arnaldo Sassi, che con Del Re ha lavorato durante la sua permanenza romana dal 1979 al 1991, ha voluto riprendere a modo suo questa rubrica per rendere omaggio all’amico e collega e per rinverdire il ricordo di una delle più seguite rassegne giornalistiche pubblicate all’epoca dal Messaggero.

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