Biodistretto Maremma Etrusca e Monti della Tolfa,Gismondi e Melaragni: “La partecipazione di Cna per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio”

 

E’ il primo nel Lazio per estensione. Ma soprattutto identifica un’area di raro pregio ambientale, naturalmente vocata allo sviluppo ecosostenibile. Il Biodistretto Maremma Etrusca e Monti della Tolfa, dopo il riconoscimento deliberato la scorsa primavera dalla Regione Lazio sulla base del progetto presentato dal comitato promotore e la redazione dello statuto, è una realtà.

Si è infatti costituita davanti al notaio, a Tarquinia, nelle sale di Palazzo Bruschi Falgari, l’Associazione Biodistretto MET, presidente l’imprenditrice Anna Cedrini. Ne fanno parte i Comuni di Tarquinia, Tolfa, Allumiere e Monteromano, tre Università Agrarie, la Camera di Commercio Rieti – Viterbo, l’Istituto Scolastico Superiore Vincenzo Cardarelli, più di trenta produttori agricoli e alcune Associazioni. Tra queste, anche la CNA di Viterbo e Civitavecchia, che nel febbraio del 2020 aveva aderito al comitato promotore.

“Abbiamo partecipato fin dall’inizio a questo progetto che mette in rete le risorse naturali, produttive e culturali per valorizzarle e promuoverle – affermano Alessio Gismondi e Luigia Melaragni, rispettivamente presidente e segretaria dell’Associazione di rappresentanza dell’artigianato e della piccola e media impresa -. E’ un segnale importante il patto tra le istituzioni, le imprese, la scuola e il mondo associativo per lo sviluppo ecosostenibile del territorio, che è il modello cui sono orientate le nostre politiche: c’è volontà di operare in maniera unitaria e con efficacia”.

Nella delibera di adesione votata dalla presidenza della CNA, si indicano i principi che ispireranno le attività del Biodistretto MET. Come lo stimolo alla creazione di filiere corte, l’impulso al ricambio generazionale e all’innovazione nelle imprese artigianali e del sistema agroalimentare, lo studio di un’offerta turistica legata alla natura e alla conoscenza dei prodotti tipici locali, la diffusione del concetto di “educazione alimentare biologica”.

 

 

 

 

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI