Uno spettacolo con tanti colleghi e amici per raccontare come si compone T.R.E.N.T.A., il nuovo cd di Simone Gamberi: “Pensavate che fosse la mia età vero? Ma io vi ho mai chiesto la vostra? – scherza il cantautore, ammettendo comunque un fondo di verità – e invece no, non solo, è un acronimo che racconta la vita di ciascuno, fatta di sentimenti: il Tempo che passa per tutti, la Rabbia di chi parte male al mattino, l’Empatia ormai perduta per colpa dei cellulari, la Natura, da difendere, sperando che finalmente si sia capito, la Tristezza, strada senza uscita, e infine l’Amore, importantissimo, non solo tra persone ma in tutte le sue tante forme, per un animale, un amico, un familiare, perché l’amore salva tutto”.
Parole iconograficamente mostrate da cartelli stradali, svelati con grazia dalla giovane ballerina Melissa, presenza leggiadra sul palco, in corrispondenza di strani stand by, recitati ad arte da Simone e da chiunque fosse in quel momento in scena.
Un viaggio tra le parole che sono diventate il teatro concerto della prima parte di spettacolo, avviato dalla giovane band Studio Illegale e proseguito con l’ironia a base di definizioni di Luigi Riccardo e Luisa, fautori di un concetto di arte come esperienza di libertà. Ancora musica con Farnese, Mammo Rappo e Noemi Fiorucci, con cui Simone ha eseguito una versione poetica di “Città paese”, seguita da “Viola”; tra i musicisti “fratelli”, immancabile, Vincenzo Icastico, con l’anteprima, dirompente, della sua “Cristo”. Infine i “Dilettori” e le loro poesie in dialetto castiglionese, con protagonista una delle professoresse di Simone.
Saluto a Elena Bonelli e Davide Pistoni, quest’ultimo arrangiatore del nuovo cd, non presenti per problemi di salute e poi la musica, quella travolgente, aperta con due classici di Gamberi, “Il Matto” e “L’imprenditore”, e poi l’ascolto degli otto brani di T.R.E.N.T.A., un vero e proprio racconto dell’Italia di oggi, con i suoi problemi, i suoi disastri, gli stereotipi, le pretese degli altri. Otto ballate fortemente poetiche, piene di vita, ricordi, pensieri e qualche dedica speciale, che può diventare anche un sassolino, finalmente tolto dalla scarpa.
Non manca nulla, dalla rassegnazione del pescatore, che giustamente afferma che… chi c’è c’è, se fanno una legge non l’hanno fatta per me, ai personaggi diventati routine al lavoro, alla rabbia da sfogare fino all’inno alla libertà, che chiude il cd, “una canzone che faccia stare bene o male”.
La serata si chiude con Laura Antonini che interpreta un monologo sull’amore scritto da Simone, ironico, folle, critico sull’abitudine social di mandarsi “baci, bacini, faccine, fremiti diffusi” a discapito dall’unica regola necessaria per conoscersi meglio, l’impegno.
Un ultimo monologo che riepiloga perfettamente questa nuova fase di Simone Gamberi, un folletto cantastorie maturato nell’amore, che non nasconde per la sua Noemi, “la ragazza che mi ha salvato la vita”, pronto al grande lancio del tour nazionale, al momento con 10 tappe sparse per la penisola, da gennaio 2020.
Ringraziamenti doverosi, a fine spettacolo, per chi ha collaborato a T.R.E.N.T.A., da Emanuela Galeotti al maestro Pistoni, fino Giuliano Nisi e l’associazione XXI secolo, che sta seguendo la promozione del disco, tutti i protagonisti della serata e, davvero speciale, per i suoi genitori, presenti orgogliosi in prima fila.
Conclusione con il richiestissimo bis, che Simone Gamberi sceglie in “Città paese”.
Il cd T.R.E.N.T.A. è acquistabile in formato digitale su tutte le piattaforme, mentre è possibile ordinarlo in formato fisico, anche in vinile su prenotazione, sul sito www.simonegamberi.it, sezione Acquisti.