Cagnolino ucciso dai ladri durante un furto a Viterbo, l’Enpa solidarizza con la famiglia costituendosi parte civile

Probabilmente aveva solo abbaiato a quegli sconosciuti che si erano introdotti in casa sua, ma questi non hanno avuto pietà e lo hanno preso a botte e calci fino a lasciarlo senza vita. Enpa Sezione Viterbo e provincia esprime la propria solidarietà alla famiglia e sporge denuncia, chiedendo a chiunque abbia informazioni utili di contattare gli inquirenti.
Non si sono limitati a svaligiare la casa, ma hanno deciso di accanirsi contro i cani che, evidentemente, li hanno colti sul fatto. Ecco quindi che la famiglia, tornando a casa, non solo ha trovato tutto sottosopra, ma anche il loro compagno a 4 zampe senza vita. Probabilmente, questa povera creatura ha abbaiato per difendere la propria abitazione da quegli estranei e loro lo hanno preso a calci e botte fino a ucciderlo pur di zittirlo ed evitare di essere disturbati.
Una ferocia che non ha nessun senso e che la famiglia ha subito denunciato ai Carabinieri insieme al furto. Enpa si unisce alla denuncia, confidando che le forze dell’ordine facciano tutto il possibile per risalire agli autori del furto e di questo brutale assassinio. La sezione Enpa di Viterbo è a disposizione per collaborare nell’eventualità si dovesse arrivare a un processo tramite i nostri legali con cui Enpa Viterbo ha protocolli d’intesa. Avrebbero potuto allontanare quel povero cane, chiuderlo in una stanza o in un bagno. E invece no, hanno scelto deliberatamente di fargli del male, di accanirsi su di lui con una crudeltà che non è accettabile né giustificabile in alcun modo- Non si tratta di ladri ma di mostri. Persone che devono essere assicurate alla giustizia e pagare col carcere per quello che hanno fatto, perché sono pericolose per tutti. È necessario e urgente che venga approvata la proposta di legge avanzata dall’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e che è attualmente in discussione in Parlamento, affinché la pena prevista per l’uccisione di un animale passi da un massimo di 2 anni a un massimo di 6 di reclusione. Questo garantirebbe che chi si macchia di questi orrendi crimini vada finalmente in prigione.

 

ENPA SEZIONE DI VITERBO E PROVINCIA 

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