Centrale di Torrevaldaliga Nord, Gismondi Cna: “Il combustibile fossile è il passato, il futuro è l’idrogeno verde”

Le risorse del Recovery Fund possono essere un momento e una opportunità preziosi nel settore delle energie rinnovabili. Nel caso specifico nella produzione di Idrogeno verde per la riconversione della Centrale Enel di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, che è la seconda in Italia per emissioni di CO2, con una produzione annuale di quasi 11 milioni di tonnellate di anidride carbonica. C’è il tempo, anche se non troppo, per intervenire e risolvere un problema antico che tocca soprattutto, ma non solo, l’aspetto ecologico e la vivibilità del territorio che ingloba Civitavecchia e la Maremma laziale. L’amministrazione comunale della città tirrenica e la Cna hanno varato un documento ufficiale con il quale chiedono ufficialmente al governo e all’Enel la riconversione a idrogeno verde della Centrale. Nella video conferenza  di CNA sulla riconversione della centrale di Torrevaldaliga Nord, giovedi 21 gennaio, il sindaco, Ernesto Tedesco, ha parlato esplicitamente di necessità improrogabile di creare un”polo verde” e di “svolta green per il futuro” anche perché Civitavecchia si è espressa per  un “no” esplicito alle servitù energetiche. “La città e l’intero territorio – ha puntualizzato – devono diventare un punto di riferimento per tutto il Paese. I protagonisti di una scelta innovativa. Anche se con l’Enel, con la Regione, con il Ministero dello Sviluppo Economico bisognerà discutere, costruire e non polemizzare”. Comunque avendo sempre presente quello che è l’obiettivo principale, cioè di una scelta che per il futuro punta decisamente alle energie rinnovabili, nel rispetto certo delle esigenze imprenditoriali e occupazionali. “Il combustibile fossile appartiene al passato, non è il futuro. Non ci sono alternative”, ha affermato con forza il presidente della Cna di Civitavecchia, Alessio Gismondi. “Anche se è chiaro – ha ribadito la segretaria della confederazione territoriale, Luigia Melaragni – che in definitiva tutto dipende dalla volontà del Mise”.

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