Chi vive Viterbo scende di nuovo in strada contro la violenza

Questa sera,(6 maggio ore 21.30) per la seconda volta nell’arco di tre soli giorni, la cittadinanza di Viterbo scendera’ in corteo per le strade a testimoniare la corale e persuasa opposizione alla violenza, la corale e persuasa vicinanza alle vittime della violenza, la corale e persuasa scelta della civile convivenza, della solidarieta’ che ogni essere umano riconosce e raggiunge, della pace e dell’opposizione a tutte le uccisioni, a tutte le sopraffazioni, a tutte le violazioni della dignita’ e dell’integrita’ di ogni essere umano e dell’intero mondo vivente.
Questa sera, per la seconda volta nell’arco di tre giorni, chi a Viterbo vive si mettera’ in cammino per le vie della citta’ a riaffermare che il fondamento del concetto stesso di umanita’ e’ nel ripudio dell’uccidere, e’ nell’opposizione alla violenza, e’ nella scelta nitida e intransigente di rispettare, salvare, aiutare ogni persona.
Per la seconda volta questa sera la citta’ inorridita e in lutto prende posizione contro gli orrori nella citta’ avvenuti nei giorni scorsi: il pestaggio e lo stupro di una giovane donna da parte di due neofascisti, l’efferato omicidio di un commerciante da parte di un rapinatore.
Per la seconda volta questa sera la citta’ dichiara che non si arrende alla violenza e alla morte, che non si arrende al male e alla barbarie.
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La violenza e’ sempre nemica dell’umanita’ intera e quindi di ogni singolo essere umano: poiche’ nelle vittime della violenza tutte e tutti riconosciamo il nostro stesso volto; e la violenza e’ nemica anche di chi follemente, scelleratamente, sciaguratamente la commette: poiche’ lo separa dall’umanita’ che e’ una e dal patto di mutuo soccorso che tutti gli esseri umani collega, e cosi’ lo lacera, lo travolge, lo imprigiona nel vuoto abissale del male.
E’ di grande importanza, e’ decisivo, che dinanzi all’orrore la citta’ ferita e addolorata, indignata e mesta, manifesti il suo persuaso ripudio della violenza e la sua volonta’ di pace, di solidarieta’ e di civile convivenza, la sua volonta’ di bene, di giustizia e di misericordia, la sua volonta’ di difendere la vita, la dignita’ e i diritti di tutti gli esseri umani.
Crediamo che questo sia il significato autentico e profondo dell’iniziativa di sabato scorso e di quella di questa sera: riaffermare l’umanita’ di ogni essere umano, riaffermare la responsabilita’ di ogni persona per tutte le altre, riaffermare l’unita’ dell’umanita’; opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le oppressioni, a tutte le violenze. Affermare che ogni vittima ha il volto di Abele; testimoniare l’impegno personale e collettivo affinche’ nessuna persona sia abbandonata in balia del male; l’impegno a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; l’impegno a condividere il bene ed i beni necessari alla vita.
Nella piena coscienza che salvare le vite e’ il primo dovere; nell’intuizione – e per noi e per un numero crescente di esseri umani nella certezza – che solo la scelta della nonviolenza puo’ salvare l’umanita’ dalla barbarie, dalla catastrofe.
Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.
Sii tu l’umanita’ come dovrebbe essere.
Sii tu il buon samaritano.

Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

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