Un Natale in famiglia; con pranzo a base di pasta di noci, cannelloni, stracciatella, pasta al forno; un secondo di agnello, coniglio e pollame; e un fiore a rallegrare la tavola, possibilmente rosso porpora. Una immagine che può essere utile per accompagnare i numeri e gli scenari prodotti dalla Confesercenti sul come e dove trascorreranno le Feste i viterbesi. “Ci sono segnali positivi – spiega il presidente, Vincenzo Peparello, in conferenza stampa – che descrivono comunque un Natale diverso da quelli che lo hanno preceduto, a cominciare dai soldi che si sono spesi e si spenderanno negli ultimi giorni. Per le tredicesime quest’anno sono stati accantonati tra i 200 e i 220 euro, rispetto ai 197 del 2022 e rispetto ai 223 euro del dato nazionale. Incremento del 13%, che però deve essere depurato dal rialzo dell’inflazione arrivata al +7% . Quindi un + 6% netto”. Il 18,5% delle tredicesime sarà utilizzato per acquistare i regali, il rimanente per il pagamento dell’Imu, della Tari, delle bollette energetiche e delle spese di famiglia. Solo una piccola parte sarà messa da parte per il risparmio. Insomma, un Natale più sobrio e soprattutto “con i tuoi”, assecondato anche da un chiaro turismo di ritorno. C’è una novità, in controtendenza rispetto agli anni precedenti: aumentano gli acquisti nei negozi di vicinato, mentre il 12% si rivolge ai mercatini. In lieve flessione il canale dei supermercati che scende al 24% da 22% precedente. La sorpresa arriva dalla preferenza data ai negozi di quartiere da parte dei giovani tra 18 e 34 anni, che passa dal 20% al 22%. Un incremento, seppure leggero, che favorisce il commercio “intra moenia” e che starebbe ad alimentare una timida rinascita dei centri storici. Uno scenario dettato da ristrettezze economiche o da una scelta precisa di qualità? L’interrogativo sicuramente non potrà essere sciolto in tempi brevi perché ha bisogno di successive verifiche. Secondo Confesercenti, gli acquisti natalizi ancora una volta presentano una classifica ben delineata: al primo posto i prodotti enogastronomici, poi i capi di abbigliamento, i giocattoli, i libri, i giochi elettronici, i trattamenti di bellezza, i prodotti tecnologici, i gioielli e gli immancabili regali floreali, in special modo la stella di Natale. In definitiva, la spesa delle famiglie si orienterà per circa il 70% sui prodotti alimentari, che registra una crescita del 10%. In altre parole, tutti in famiglia, attorno alla tavola imbandita e abbellita dai fiori. E buone Feste.
Confesercenti, Peparello “Anche dalla Tuscia un segnale positivo per i consumi delle feste natalizie”
di Luciano Costantini