Il comune di Viterbo è favorevole al Tavolo per la Pace. Una decisione accorta e importante, considerando il momento storico sia a livello nazionale che internazionale, ovvero alla luce di un confronto politico e sociale che troppo spesso e in modo non plausibile associa il tema delle migrazioni con quello della sicurezza e dell’ordine pubblico.
Non si tratta più di affrontare la questione come emergenza, con interventi sporadici e temporanei né delegare gran parte della gestione delle dinamiche alle sole forze dell’ordine. Occorre prendere atto che anche Viterbo – con il 10% di presenza di stranieri – è una città multietnica e multiculturale, ma è altrettanto evidente che mancano ancora delle proattive e specifiche iniziative di accoglienza e incontro tra le comunità italiana e migrante.
Le stesse categorie sopra citate sono ormai limitanti, considerando la sempre più numerosa compagine delle seconde e terze generazioni. Non ancora cittadini ma italiani a tutti gli effetti.
Lo stesso tema degli stranieri temporaneamente residenti, come i richiedenti asilo e i rifugiati, i profughi accolti nelle strutture o coloro che sostano nelle nostre città in attesa di costruire un futuro altrove avendo ottenuto un documento ufficiale, anche queste persone possono e devono essere considerate alla luce di un sistema di diritti e tutele per tutti, italiani e stranieri, quindi di reciprocità e responsabilità.
Una comunità cresce se pensata come tale, se crescono consapevolezza dei diritti e dei doveri insieme alla tutela delle fragilità, se la conoscenza reciproca viene intesa come il primo e valido rimedio alla paura e al razzismo, se l’integrazione delle differenze viene pensata come opportunità e non come una minaccia per le reciproche identità.
A questo riguardo riteniamo che la Consulta per l’immigrazione – se ben condotta a compimento – possa essere uno strumento utile, un luogo di confronto non effimero né estemporaneo, lontano dalle logiche emergenziali strumentali e contingenti.
Il Tavolo per la Pace si rende disponibile in tal senso, contribuendo e sostenendo la nascita della Consulta per l’Immigrazione, con il patrimonio di sensibilità e professionalità delle singole parti ma anche con l’autorevolezza della unione delle stesse.
Chiediamo con forza ed in modo deciso che il Sindaco Michelini provveda immediatamente a quanto necessario per una tempestiva partenza dei lavori, risolvendo in breve tempo le questioni amministrative per il bene della comunità viterbese, unità e coesa sul tema dei diritti a prescindere dalle origini etniche o dalle sensibilità culturali o religiose.
Il Tavolo per la Pace
ACLI, ARCI, AUSER, Caritas, Casa dei Diritti Sociali, Associazione l’Altro circolo, Circolo della conoscenza di Rifondazione, Associazione Mani Unite, Associazione Sans Frontière, UNICEF, USB.