Il 14 marzo scorso è stato il World Kidney Day, la Giornata mondiale del rene: un momento di riflessione sulla necessità di adottare stili di vita salutari che possano preservare la salute di questo organo di primaria importanza per il nostro organismo. Al giorno d’oggi infatti malattie come l’insufficienza renale cronica sono in straordinario aumento, tanto da rappresentare attualmente la sesta causa di morte nel mondo e un forte aggravio di costi per la sanità e per i pazienti stessi. Fondamentali, oltre la prevenzione, sono soprattutto la diagnosi e il trattamento precoci, attuati tramite analisi cliniche e dove necessario, attraverso la biopsia renale. Presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università della Tuscia si è svolta oggi la presentazione della convenzione stipulata tra il Centro Grandi Attrezzature (CGA) dell’Ateneo viterbese e la ASL di Viterbo. Negli ultimi anni si è sviluppata una fattiva collaborazione tra il personale medico e clinico di Belcolle e i ricercatori universitari, i quali mettono in campo le loro competenze e le loro sofisticate attrezzature mettendoli al servizio della medicina. Grazie alla sinergia instauratasi, il reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale viterbese può disporre del microscopio elettronico del Centro Grandi Attrezzature universitario, necessario all’analisi dei tessuti prelevati attraverso la biopsia renale. A presentare l’avvenuta convenzione, il Rettore Alessandro Ruggieri, il quale ha sottolineato la molteplicità dei campi in cui le ricerche dell’Ateneo viterbese e le competenze mediche collaborano già da tempo, cioè l’alimentazione, la fisiologia, la genetica, producendo risultati lusinghieri ed incoraggianti. «Le nostre attività di ricerca possono ben correlarsi all’attività che svolge l’ospedale», ha esordito il prof. Ruggieri. «In sei anni abbiamo lavorato molto per potenziare il nostro Centro Grandi Attrezzature, che è nato con i contributi della Regione e della Fondazione Carivit. Ad oggi possiamo vantare un “parco macchine” di assoluto rilievo, al quale si accompagna un team di ricercatori di pari valore». I clinici del nosocomio viterbese potranno così avvalersi di attrezzature all’avanguardia che non si trovano spesso nell’ambito pubblico, così come sottolineato da Luca Proietti De Santis, presidente del CGA. in ambito regionale sono pochi i centri in cui è possibile effettuare questa particolare indagine, e questo fornisce all’ospedale di Belcolle e all’Università della Tuscia un plus di visibilità ed importanza. «La biopsia renale è una metodologia estremamente necessaria e raccomandabile, perché è in grado di riconoscere il processo degenerativo renale in fase precoce, evitando in questo modo di arrivare alla fase finale della malattia che porta irrimediabilmente alla dialisi», ha aggiunto il dott. Vito Gomes, direttore dell’Unità di Anatomia Patologica di Belcolle. A concludere, il contributo di Roberto Costanzi, dell’associazione Malati di Reni: «Sono qui a rappresentare coloro che usufruiranno positivamente della Convenzione. Nella nostra Regione il problema della lettura delle biopsie si trascina da tempo: non possiamo che accogliere con estrema positività la nascita di questa convenzione. L’insufficienza renale cronica sfocia troppo spesso nella dialisi e nelle liste di attesa per un trapianto. A questo proposito, vorrei porgere un plauso al comune di Viterbo, che è stato uno dei primi ad attivare l’espressione dei cittadini di disponibilità alla donazione, contestualmente al rilascio delle carte di identità».
Convenzione Asl Unitus: Belcolle centro all’avanguardia per le biopsie renali
di Donatella Agostini