Covid e scuola, il dirigente Laura Bonelli: stremati ma soddisfatti

Rossella Cravero

Il dirigente scolastico Laura Bonelli

Il giro di boa si avvicina, la fine dell’anno scolastico è arrivato, anche se quest’anno senza gavettoni e pizze di classe.
«Siamo giunti alla conclusione, siamo stremati ma soddisfatti. Forse non lo si è detto abbastanza, ma dopo il comparto sanitario, la scuola è stata sicuramente l’apparato statale più in prima linea per l’emergenza Covid. I docenti hanno lavorato come solo chi ha in casa un professore può capire. Nell’arco di ventiquattro ore la scuola ha riconvertito tutto il suo lavoro riuscendo a garantire la didattica a distanza ai ragazzi. Non abbiamo lasciato soli gli alunni, li abbiamo presi per mano e accompagnati sino alla fine dell’anno scolastico. E’ stato un grande impegno ma ci siamo riusciti e io sono veramente orgogliosa di fare parte di questa squadra meravigliosa». A parlare è Laura Bonelli, preside ordinario dell’Istituto di Istruzione superiore Antonio Meucci di Ronciglione e Bassano Romano e dirigente reggente dell’Istituto comprensivo di Bassano Romano che comprende anche il plesso di Oriolo Romano.
«Siamo stanchi. Questo va detto. Ci sono docenti che iniziano ad accusare problemi di insonnia. Così come i bambini più piccoli manifestano reazioni di insofferenza davanti al pc. Abbiamo passato intere giornate davanti al monitor. Per tutelare la salute dei ragazzi, abbiamo ridotto le ore della didattica, portandole a 40 minuti. Ma per gli insegnanti il lavoro è andato avanti h24. Le riunioni, i consigli di classe, tutto si è svolto online. Per la ripartenza, speriamo che la presenza in aula si renda possibile».

Si parla di utilizzare spazi aperti ?

«Purtroppo spesso che ci governa parla senza cognizione di causa. Nel nostro caso la scuola di Ronciglione un tempo era un ospedale e a Bassano Romano è un convento tutt’ora in uso, una parte sola è stata destinata alla scuola. Non tutto è possibile. Molte aule anche se grandi non sono così capienti da consentire il distanziamento. Sono stati messi a disposizioni fondi per l’edilizia scolastica, ma sono le province a dover intervenire, non possiamo noi fare lavori strutturali nella scuola».

Per settembre ha pianificato spese specifiche?

«Ho programmato l’acquisto delle lastre di plexiglas per tutelare i collaboratori scolastici e il personale della segreteria. Anche se metterò un annuncio sul sito della scuola: contatti e informazioni dovranno avvenire tramite mail o telefono. Meno estranei circolano nella scuola meglio sarà E’ una linea che abbiamo concordato anche con i sindacati . Tranne docenti e ragazzi non deve entrare nessuno. Solo se deve essere consegnato un documento in originale, consentirò ingresso. Ho acquistato disinfettanti, visiere, mascherine e igienizzanti».

Se dovesse essere necessario andare avanti online?

«Bisogna ispirarsi al modello anglofinnico dei Paesi del Nord Europa. I nostri programmi in confronto ai loro sembrano di livello universitario. Da noi la quantità delle nozioni che vengono messe a disposizione dei ragazzi è enorme, bisogna snellire i programmi. Per non parlare della soglia dell’attenzione. Se tutti i recenti studi hanno dimostrato che la capacità di concentrazione dei ragazzi è sempre più ridotta in classe, dove c’è comunque un coinvolgimento emotivo diverso, perché l’insegnante riesce a cogliere la distrazione dell’alunno e può sollecitare la sua attenzione, bisogna immaginare cosa può essere quando l’alunno resta solo davanti allo schermo . L’entusiasmo per ripartire è presente in tutti noi, speriamo che arrivino indicazioni chiare che ci consentano di affrontare al meglio il prossimo anno scolastico».

 

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