Dal barcone alla cucina stellata, la storia di Hassan Ismail Gafar

TARQUINIA – Dal barcone alla cucina stellata, la storia di Hassan Ismail Gafar. Per “Le Interviste al Gravisca” spazio al 22enne chef egiziano di Namo Ristobottega dell’Alleanza dei Cuochi di Slow Food.

“A 15 anni mi sono imbarcato da Alessandria D’Egitto alla volta dell’Italia – ricorda Hassan -. Siamo stati salvati in mare e fatti sbarcare al porto di Pozzallo. In Sicilia ho trovato tante persone dall’animo buono, che si sono prese cura di me, facendomi terminare anche gli studi. Poi sono salito a Roma, quindi mi è stata proposta la casa famiglia Harlock ed è qui che ho fatto la conoscenza con Tiziana Favi del ristorante Namo Ristobottega. All’inizio sono entrato in cucina come lavapiatti poi un giorno, era un venerdì, dopo pranzo, la socia di Tiziana decise di lasciare il ristorante e la titolare si rivolse a me chiedendomi aiuto anche perché nel turno serale avevamo già prenotato 25 persone e lei era da sola. Io mi rivolsi a lei dicendole di stare tranquilla che comunque tutto sarebbe andato per il verso giusto. Ero fiducioso perché oltre a fare il mio lavoro di lavapiatti per tutto quel tempo avevo “rubato” il mestiere di chef con gli occhi. Mi misi quindi ai fornelli aiutando Tiziana. Il servizio andò benissimo, i clienti furono entusiasti dei piatti e da quel giorno occupo stabilmente la mia posizione di cuoco. Mi sono innamorato di questo lavoro. Faccio parte dell’Alleanza dei Cuochi Slow Food. I miei progetti futuri? Sono concentrato sul mio lavoro, sono concentrato a far bene con Tiziana e il ristorante Namo Ristobottega”.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI